Strada a doppia corsia
Two-Lane Blacktop
Durata
102
Formato
Regista
Due amici (James Taylor e Dennis Wilson) attraversano gli stati del sudovest americano a bordo di una Chevrolet del '55 truccata, combinando corse clandestine. Il pilota di una Pontiac GTO (Warren Oates) accetta di gareggiare con loro, tentando di strappare ai due l'automobile e la ragazza che li accompagna (Laurie Bird).
Uno dei due road-movie che maggiormente ha contribuito a definire i contorni del genere a cavallo tra anni '60 e '70, cogliendone lo spirito anarchico e libertario dell'epoca, insieme all'ancora più straordinario Easy Rider (1969) di Dennis Hopper. Prediligendo un approccio molto più laconico e introspettivo rispetto a Hopper, Hellman scelse per il ruolo del protagonista il giovane cantautore James Taylor, preferendolo per un soffio a Kris Kristofferson, a cui si deve comunque un contributo fondamentale, la canzone Me and Bobby McGee, che nello snodo cruciale del racconto risuona dall'autoradio di Warren Oates. I versi più celebri di questa ballata («Freedom is just another word for nothing left to lose») possono a pieno titolo essere letti come il manifesto esistenziale dei protagonisti. In aperta polemica contro i valori fondanti della società americana e pur di non rinunciare alla loro libertà, i tre conducono la più fallimentare delle gare, quella con se stessi. Il sentore di scacco e di disillusione che si respira lungo il loro viaggio anticipa quello manifestato in Pat Garrett e Billy the Kid (1973) di Peckinpah, non a caso uscito dalla penna dello stesso sceneggiatore Rudy Wurlitzer. Perfettamente coerente con lo stile minimalista e rarefatto del regista, è diventato con gli anni un cult.
Uno dei due road-movie che maggiormente ha contribuito a definire i contorni del genere a cavallo tra anni '60 e '70, cogliendone lo spirito anarchico e libertario dell'epoca, insieme all'ancora più straordinario Easy Rider (1969) di Dennis Hopper. Prediligendo un approccio molto più laconico e introspettivo rispetto a Hopper, Hellman scelse per il ruolo del protagonista il giovane cantautore James Taylor, preferendolo per un soffio a Kris Kristofferson, a cui si deve comunque un contributo fondamentale, la canzone Me and Bobby McGee, che nello snodo cruciale del racconto risuona dall'autoradio di Warren Oates. I versi più celebri di questa ballata («Freedom is just another word for nothing left to lose») possono a pieno titolo essere letti come il manifesto esistenziale dei protagonisti. In aperta polemica contro i valori fondanti della società americana e pur di non rinunciare alla loro libertà, i tre conducono la più fallimentare delle gare, quella con se stessi. Il sentore di scacco e di disillusione che si respira lungo il loro viaggio anticipa quello manifestato in Pat Garrett e Billy the Kid (1973) di Peckinpah, non a caso uscito dalla penna dello stesso sceneggiatore Rudy Wurlitzer. Perfettamente coerente con lo stile minimalista e rarefatto del regista, è diventato con gli anni un cult.