L'etrusco uccide ancora
Durata
105
Formato
Regista
L'archeologo Jason Porter (Alex Cord ) si trova a Spoleto per studiare e fotografare antiche tombe etrusche. Qui ritrova l'ex compagna Myra (Samantha Eggar), ora legata all'anziano direttore d'orchestra Nikos Samarakis (John Marley). Quando una serie di omicidi dalle modalità simili a quelle raffigurate in un affresco sepolcrale avranno inizio, i sospetti si concentreranno su Porter.
Ispirazione soprannaturale e atmosfere avvicinabili ai thriller di Dario Argento non sono sufficienti a L'etrusco uccide ancora per salvarsi da un alone di mediocrità. Suggestiva, ma non concretizzata a fondo, l'idea di mantenere fino alla fine il mistero circa la causa umana o ultraterrena dei delitti, così come l'ambientazione e le suggestioni horror prese in prestito dalla ritualità della mitologia etrusca. La pellicola appare slegata e persa in eccessiva lungaggine, penalizzata da cattive interpretazioni (in particolare quella monocorde offerta dal protagonista Alex Cord) e da una pedestre risoluzione dei fatti, con una divagazione/flashback dal sapore edipico che conclude un film caratterizzato da alcune felici intuizioni (l'introduzione dei delitti attraverso la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi) isolate in una generale confusione. Superfluo. Sceneggiatura del regista Armando Crispino, Lucio Battistrada e Lutz Eisholz, da un racconto di Bryan Edgar Wallace; colonna sonora di Riz Ortolani.
Ispirazione soprannaturale e atmosfere avvicinabili ai thriller di Dario Argento non sono sufficienti a L'etrusco uccide ancora per salvarsi da un alone di mediocrità. Suggestiva, ma non concretizzata a fondo, l'idea di mantenere fino alla fine il mistero circa la causa umana o ultraterrena dei delitti, così come l'ambientazione e le suggestioni horror prese in prestito dalla ritualità della mitologia etrusca. La pellicola appare slegata e persa in eccessiva lungaggine, penalizzata da cattive interpretazioni (in particolare quella monocorde offerta dal protagonista Alex Cord) e da una pedestre risoluzione dei fatti, con una divagazione/flashback dal sapore edipico che conclude un film caratterizzato da alcune felici intuizioni (l'introduzione dei delitti attraverso la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi) isolate in una generale confusione. Superfluo. Sceneggiatura del regista Armando Crispino, Lucio Battistrada e Lutz Eisholz, da un racconto di Bryan Edgar Wallace; colonna sonora di Riz Ortolani.