Guns Akimbo
Guns Akimbo
Durata
95
Formato
Regista
C'è un gioco pericoloso in città, illegale e seguitissimo: si chiama Skizm, e ci si gioca la pelle in diretta online. Miles (Daniel Radcliffe) lo segue come tutti gli altri, ma una sera, da ubriaco, fa dei commenti piuttosto pesanti sull'inventore del gioco. Il giorno dopo si ritrova con due pistole trapiantate nelle mani, sbalzato nell'arena e costretto a sfidarne il campione assoluto, la cattivissima Nix (Samara Weaving).
Guns Akimbo, opera seconda di Jason Lei Howden, artista degli affetti visivi al lavoro con Peter Jackson alla saga de Lo Hobbit e a The Avengers (2012), è un rutilante prodotto scacciapensieri che muove da un’idea estremamente folle: quella di sostituire due armi sparatutto alle mani del protagonista interpretato da Daniel Radcliffe e di catapultarlo in un universo videoludico a dir poco scatenato, a metà strada tra lo snuff movie e l’estetica di Scott Pilgrim vs. The World (2010). La giostra ipercinetica non conosce sosta per tutta la durata del lungometraggio, il ritmo è costantemente spinto sul pedale dell’acceleratore ma il film non si prende mai sul serio, inanellando situazioni fumettistiche forsennate e coreografie pompate a mille, col solo pretesto di mettere carne al fuoco sul piano grafico e di divertire lo spettatore in un tripudio di trash a buon mercato. Peccato però che lo spunto di partenza (come andare avanti con la propria vita se non si possono più usare le mani?) si esaurisca presto e lasci il posto a una vena fracassona più tediosa che godereccia, col serio rischio di ritrovarsi al cospetto di soluzioni ripetute in maniera masturbatoria e momenti di stanca simili a voragini. Rivedibile e di grana grossa anche la cornice da reality show fuorilegge posta intorno alla vicenda, che strizza l’occhio agli haters in rete e all’uso distorto dei social network ma con la medesima vena volutamente ebete, senza alcuna pretesa di scomodare forzature distopiche e di fare passi più lunghi della gamba. Presentato al Toronto Film Festival e al Torino Film Festival nel 2019 e distribuito nei mesi successivi su Amazon Prime Video.
Guns Akimbo, opera seconda di Jason Lei Howden, artista degli affetti visivi al lavoro con Peter Jackson alla saga de Lo Hobbit e a The Avengers (2012), è un rutilante prodotto scacciapensieri che muove da un’idea estremamente folle: quella di sostituire due armi sparatutto alle mani del protagonista interpretato da Daniel Radcliffe e di catapultarlo in un universo videoludico a dir poco scatenato, a metà strada tra lo snuff movie e l’estetica di Scott Pilgrim vs. The World (2010). La giostra ipercinetica non conosce sosta per tutta la durata del lungometraggio, il ritmo è costantemente spinto sul pedale dell’acceleratore ma il film non si prende mai sul serio, inanellando situazioni fumettistiche forsennate e coreografie pompate a mille, col solo pretesto di mettere carne al fuoco sul piano grafico e di divertire lo spettatore in un tripudio di trash a buon mercato. Peccato però che lo spunto di partenza (come andare avanti con la propria vita se non si possono più usare le mani?) si esaurisca presto e lasci il posto a una vena fracassona più tediosa che godereccia, col serio rischio di ritrovarsi al cospetto di soluzioni ripetute in maniera masturbatoria e momenti di stanca simili a voragini. Rivedibile e di grana grossa anche la cornice da reality show fuorilegge posta intorno alla vicenda, che strizza l’occhio agli haters in rete e all’uso distorto dei social network ma con la medesima vena volutamente ebete, senza alcuna pretesa di scomodare forzature distopiche e di fare passi più lunghi della gamba. Presentato al Toronto Film Festival e al Torino Film Festival nel 2019 e distribuito nei mesi successivi su Amazon Prime Video.