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Vogliamo i colonnelli
Durata
105
Formato
Regista
Nel 1973, dopo un attentato alla Madonnina del Duomo di Milano, l'Onorevole Tritoni (Ugo Tognazzi) escogita un complesso colpo di stato per rovesciare la democrazia in Italia.
Mario Monicelli maschera da commedia una pellicola unica, capace di raccontare con evidente perizia i reali tentativi eversivi del 1964 e del 1970. Il Piano Solo e il Golpe Borghese vengono qui fusi in un'unica straordinaria galleria di personaggi descritti minuziosamente e ispirati a veri uomini politici e dell'esercito. Un'estrema destra messa alla berlina con sagacia. Con uno straordinario Ugo Tognazzi il film, coraggioso e decisamente originale, non rinuncia mai alla situazione che da grottesca si trasforma in tragicomica. Ciò che per la guerra fredda fu Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Stanley Kubrick, è per gli anni di piombo Vogliamo i colonnelli, ovvero una fedele "testimonianza di fantasia". Grazie alla sceneggiatura dei soliti Age & Scarpelli, Monicelli qui si dimostra capace di leggere la storia a lui contemporanea e non solo quella meno recente, come ne I compagni (1963) o ne La grande guerra (1959). Finale amaro che interpreta in modo visionario il futuro di un paese. A lungo rimasto invisibile, probabilmente per la sua refrattarietà verso il politicamente corretto, il film è stato riscoperto e rivalutato positivamente. Nel 2015 alla Mostra di Venezia è stata presentata una versione restaurata.
Mario Monicelli maschera da commedia una pellicola unica, capace di raccontare con evidente perizia i reali tentativi eversivi del 1964 e del 1970. Il Piano Solo e il Golpe Borghese vengono qui fusi in un'unica straordinaria galleria di personaggi descritti minuziosamente e ispirati a veri uomini politici e dell'esercito. Un'estrema destra messa alla berlina con sagacia. Con uno straordinario Ugo Tognazzi il film, coraggioso e decisamente originale, non rinuncia mai alla situazione che da grottesca si trasforma in tragicomica. Ciò che per la guerra fredda fu Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Stanley Kubrick, è per gli anni di piombo Vogliamo i colonnelli, ovvero una fedele "testimonianza di fantasia". Grazie alla sceneggiatura dei soliti Age & Scarpelli, Monicelli qui si dimostra capace di leggere la storia a lui contemporanea e non solo quella meno recente, come ne I compagni (1963) o ne La grande guerra (1959). Finale amaro che interpreta in modo visionario il futuro di un paese. A lungo rimasto invisibile, probabilmente per la sua refrattarietà verso il politicamente corretto, il film è stato riscoperto e rivalutato positivamente. Nel 2015 alla Mostra di Venezia è stata presentata una versione restaurata.
