L'isola degli zombies
White Zombie
Durata
69
Formato
Regista
Haiti. Un ricco proprietario terriero (Robert Frazer) ingaggia Legendre (Bela Lugosi), uno stregone esperto in negromanzia, per impedire il matrimonio tra Neil (John Harron) e Madeleine (Madge Bellamy), di cui è innamorato. La ragazza viene trasformata in uno zombie, come gli operai che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero.
Conosciuto per essere il primo film a parlare esplicitamente degli zombie haitiani (anche se una figura catatonica assimilabile era già il Cesare de Il gabinetto del Dottor Caligari del 1920), L'isola degli zombies recupera dal folklore isolano la figura del morto resuscitato e trasformato in uno schiavo, utilizzata anche come spauracchio dal dittatore “Papà Doc” Duvalier e raccontata successivamente in pellicole come Il serpente e l'arcobaleno (Wes Craven, 1988). Utilizzando uno stile che si rifà all'Espressionismo nel bianco e nero fortemente chiaroscurato, Victor Halperin costruisce un racconto entrato nell'immaginario comune soprattutto grazie alle spettrali figure comandate da un luciferino Lugosi in una delle sue performance più iconiche. Il budget basso e il cast di contorno non proprio brillantissimo possono forse far calare l'interesse, così come il ritmo non sempre all'altezza, ma resta un prodotto di buona suggestione, imperdibile per tutti gli appassionati del “cinema di zombie”. Il regista e musicista Rob Zombie chiamerà la sua band White Zombie (esattamente come il titolo originale del film) in suo omaggio.
Conosciuto per essere il primo film a parlare esplicitamente degli zombie haitiani (anche se una figura catatonica assimilabile era già il Cesare de Il gabinetto del Dottor Caligari del 1920), L'isola degli zombies recupera dal folklore isolano la figura del morto resuscitato e trasformato in uno schiavo, utilizzata anche come spauracchio dal dittatore “Papà Doc” Duvalier e raccontata successivamente in pellicole come Il serpente e l'arcobaleno (Wes Craven, 1988). Utilizzando uno stile che si rifà all'Espressionismo nel bianco e nero fortemente chiaroscurato, Victor Halperin costruisce un racconto entrato nell'immaginario comune soprattutto grazie alle spettrali figure comandate da un luciferino Lugosi in una delle sue performance più iconiche. Il budget basso e il cast di contorno non proprio brillantissimo possono forse far calare l'interesse, così come il ritmo non sempre all'altezza, ma resta un prodotto di buona suggestione, imperdibile per tutti gli appassionati del “cinema di zombie”. Il regista e musicista Rob Zombie chiamerà la sua band White Zombie (esattamente come il titolo originale del film) in suo omaggio.