
Love and Mercy
Love & Mercy
Durata
121
Formato
Regista
Dura storia di Brian Wilson (Paul Dano da giovane, John Cusack da adulto), voce e autore principale dei Beach Boys, dal difficile distacco dal padre-padrone (Bill Camp) alla composizione del capolavoro Pet Sounds fino al calvario degli anni Ottanta, in cui il musicista fu assoggettato dal controverso psichiatra Eugene Landy (Paul Giamatti). Salvifico sarà l’incontro con Melinda (Elizabeth Banks), che riuscirà a sottrarlo alle grinfie dell’avido dottore e condurlo verso la riabilitazione psichica.
Ambizioso racconto biografico che in due ore cerca di condensare diversi momenti nell’arco della vita complicata di Wilson, Love and Mercy ha il merito di portare rispetto alla figura del musicista, restituendo un ritratto vibrante soprattutto dei momenti di composizione creativa (bellissima la sequenza che racconta la scrittura di Good Vibrations), veri e propri viaggi nella mente dell’autore. Se la struttura del biopic, che alterna momenti ambientati negli anni Sessanta a quelli più drammatici del Wilson decaduto anni Ottanta, non è particolarmente innovativa, la forma cerca (a tratti) di seguirne le elucubrazioni lisergiche così come le crisi psicotiche accennando qualche formalismo interessante: la regia è aiutata da un soggetto sicuramente inusuale e già di per sé affascinante, ma non vanno dimenticate anche le solide performance. Perfetto Paul Dano, giovane Wilson diviso tra l’urgenza ossessiva di far emergere la propria creatività e gli stimoli dei compagni di band (tra cui due fratelli e un cugino), intenzionati a percorrere la strada già consolidata di composizione di hit da spiaggia. Bravo anche Cusack, un Wilson spaventato e tiranneggiato dalla figura mefistofelica di Landy (Paul Giamatti), talvolta sopra le righe ma efficace. Un biopic dignitoso, pur con i suoi limiti, tra cui si può annoverare l'accento su qualche stravaganza di troppo, che piacerà agli appassionati della musica di Wilson, riuscendo a incuriosire anche gli altri.
Ambizioso racconto biografico che in due ore cerca di condensare diversi momenti nell’arco della vita complicata di Wilson, Love and Mercy ha il merito di portare rispetto alla figura del musicista, restituendo un ritratto vibrante soprattutto dei momenti di composizione creativa (bellissima la sequenza che racconta la scrittura di Good Vibrations), veri e propri viaggi nella mente dell’autore. Se la struttura del biopic, che alterna momenti ambientati negli anni Sessanta a quelli più drammatici del Wilson decaduto anni Ottanta, non è particolarmente innovativa, la forma cerca (a tratti) di seguirne le elucubrazioni lisergiche così come le crisi psicotiche accennando qualche formalismo interessante: la regia è aiutata da un soggetto sicuramente inusuale e già di per sé affascinante, ma non vanno dimenticate anche le solide performance. Perfetto Paul Dano, giovane Wilson diviso tra l’urgenza ossessiva di far emergere la propria creatività e gli stimoli dei compagni di band (tra cui due fratelli e un cugino), intenzionati a percorrere la strada già consolidata di composizione di hit da spiaggia. Bravo anche Cusack, un Wilson spaventato e tiranneggiato dalla figura mefistofelica di Landy (Paul Giamatti), talvolta sopra le righe ma efficace. Un biopic dignitoso, pur con i suoi limiti, tra cui si può annoverare l'accento su qualche stravaganza di troppo, che piacerà agli appassionati della musica di Wilson, riuscendo a incuriosire anche gli altri.