Maniac
Maniac
Durata
87
Formato
Regista
Dietro l'aspetto di comune uomo medio, Frank Zito (Joe Spinell) nasconde un'anima da serial killer: traumatizzato dagli abusi materni, uccide e fa lo scalpo a donne giovani e piacenti, per poi agghindare alcuni manichini con i trofei delle sue vittime. L'incontro con la fotografa Anna (Caroline Munro) sembra dargli pace, ma i feroci istinti di morte torneranno a perseguitarlo.
Da un soggetto del protagonista Joe Spinell, anche produttore e sceneggiatore con C.A. Rosenberg, un piccolo grande horror dalle spiccate valenze psicanalitiche diretto da William Lustig. Una disturbante discesa negli inferi di una mente malata e un protagonista, repellente sia a livello fisico che emozionale, con cui lo spettatore finisce, quasi incredibilmente, per empatizzare; il tutto caratterizzato da un climax tensivo a tratti insostenibile e da un'aura allucinatoria per cui i confini tra realtà e fantasia si fanno sempre più labili (l'incredibile sequenza finale, nella quale Zito è apparentemente attaccato dai fedeli manichini che sembrano prendere vita: è davvero solo un delirio che prelude alla non-morte?). Spinell offre una performance talmente camaleontica da risultare agghiacciante; peccato per la piattezza dello stile, totalmente privo di guizzi (a causa del budget irrisorio) nonostante la ribollente materia di base. Particina per Tom Savini, autore degli effetti speciali. Musiche di Jay Chattaway.
Da un soggetto del protagonista Joe Spinell, anche produttore e sceneggiatore con C.A. Rosenberg, un piccolo grande horror dalle spiccate valenze psicanalitiche diretto da William Lustig. Una disturbante discesa negli inferi di una mente malata e un protagonista, repellente sia a livello fisico che emozionale, con cui lo spettatore finisce, quasi incredibilmente, per empatizzare; il tutto caratterizzato da un climax tensivo a tratti insostenibile e da un'aura allucinatoria per cui i confini tra realtà e fantasia si fanno sempre più labili (l'incredibile sequenza finale, nella quale Zito è apparentemente attaccato dai fedeli manichini che sembrano prendere vita: è davvero solo un delirio che prelude alla non-morte?). Spinell offre una performance talmente camaleontica da risultare agghiacciante; peccato per la piattezza dello stile, totalmente privo di guizzi (a causa del budget irrisorio) nonostante la ribollente materia di base. Particina per Tom Savini, autore degli effetti speciali. Musiche di Jay Chattaway.