Irene (Jasmine Trinca), trent'anni, assiste malati terminali che hanno deciso di abbreviare la loro agonia; va all'estero per comprare i medicinali adeguati e torna in Italia per somministrarli a chi ha scelto di farla finita. La sua routine viene però spezzata dalla richiesta di un anziano ingegnere (Carlo Cecchi), depresso ma in buona salute, che metterà in crisi tutte le sue convinzioni.

Intensa e toccante opera prima da regista per l'attrice Valeria Golino, liberamente ispirata al romanzo Vi perdono di Angela Del Fabbro. Nonostante il tema delicato, e ad alto rischio di facili strumentalizzazioni, l'autrice affronta il tutto nel modo giusto, puntando su una confezione rigorosa e formalmente suggestiva, oltre che su una serie di dialoghi credibili e capaci di toccare corde profondissime. Non manca qualche eccesso retorico di troppo, e c'è da annoverare un lieve calo nella seconda parte, ma complessivamente l'operazione funziona grazie anche a un'azzeccata colonna sonora e alla magnetica performance di un grande Carlo Cecchi. Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2013.
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