1408
1408
Durata
104
Formato
Regista
Mike Enslin (John Cusack), scrittore con l'hobby di smascherare presunti fenomeni paranormali, decide di indagare su una famigerata “camera del male”, la 1408 del Dolphin Hotel a New York. Lo scetticismo sarà messo a dura prova da terribili forze oscure, che faranno precipitare l'uomo in un incubo senza fine.
Dall'omonimo racconto di Stephen King, inserito nella raccolta Tutto è fatidico, un horror con vaghe ambizioni psicologiche, diretto da Mikael Håfström e sceneggiato da Matt Greenberg, Scott Alexander e Larry Karaszewski. I soliti stereotipi connaturati al genere (la banalità del male, i traumi del passato, il soprannaturale contrapposto alla rigida razionalità umana) veicolati da un ritmo crescente, con qualche ironica deriva tipicamente kinghiana sul ruolo dello scrittore («I suoi lettori si aspettano solo cose grottesche e brividi a buon mercato»); ma il tutto sa di già visto e la durata è eccessiva per un soggetto che avrebbe meritato al massimo un cortometraggio. L'uso delle ambientazioni, comunque, è inquietante quanto basta; e alcune sequenze, relative al collasso spaziotemporale in cui precipita Enslin, colpiscono nel segno. Pietosa la performance dell'ingessato John Cusack. Uno svogliato Samuel L. Jackson è Gerald Olin. Musiche di Gabriel Yared.
Dall'omonimo racconto di Stephen King, inserito nella raccolta Tutto è fatidico, un horror con vaghe ambizioni psicologiche, diretto da Mikael Håfström e sceneggiato da Matt Greenberg, Scott Alexander e Larry Karaszewski. I soliti stereotipi connaturati al genere (la banalità del male, i traumi del passato, il soprannaturale contrapposto alla rigida razionalità umana) veicolati da un ritmo crescente, con qualche ironica deriva tipicamente kinghiana sul ruolo dello scrittore («I suoi lettori si aspettano solo cose grottesche e brividi a buon mercato»); ma il tutto sa di già visto e la durata è eccessiva per un soggetto che avrebbe meritato al massimo un cortometraggio. L'uso delle ambientazioni, comunque, è inquietante quanto basta; e alcune sequenze, relative al collasso spaziotemporale in cui precipita Enslin, colpiscono nel segno. Pietosa la performance dell'ingessato John Cusack. Uno svogliato Samuel L. Jackson è Gerald Olin. Musiche di Gabriel Yared.