Misery non deve morire
Misery
Premi Principali
Oscar alla miglior attrice protagonista 1991
Golden Globe alla miglior attrice in un film drammatico 1991
Durata
107
Formato
Regista
Paul Sheldon (James Caan) è un celebre scrittore e creatore di una fortunata serie che ha come protagonista Misery Chastain. Durante una tormenta di neve, finisce fuori strada con l'auto e viene salvato da Annie Wilkes (Kathy Bates), una sua fan ossessiva che non vuole che la saga finisca.
Dopo Stand by me – Ricordo di un'estate (1986), Rob Reiner torna ad attingere dalla bibliografia di Stephen King. Rispetto al precedente, questa volta il tono generale della pellicola è molto più inquietante e il risultato è un thriller psicotico che Reiner riesce a rendere in maniera apprezzabile, aiutato anche dalla notevole fotografia di Barry Sonnenfeld. Il film, sin dalle prime sequenze, è un tripudio di dettagli, oggetti e inquadrature, valore aggiunto di una narrazione che procede a buon ritmo. La tensione, con il passare dei minuti, cresce e colpisce lo spettatore: l'atmosfera claustrofobica tocca l'apice poco dopo la metà dell'intreccio, smorzandosi prima del tanto atteso finale. Misery non deve morire, nonostante le inevitabili (e doverose) differenze con il romanzo, resta fedele allo spirito del testo di partenza, riuscendo a non sminuirne il grande spessore psicologico. Il vero valore aggiunto è comunque la strepitosa interpretazione di Kathy Bates che, per un ruolo tutt'altro che semplice, ha conquistato un premio Oscar e un Golden Globe.
Dopo Stand by me – Ricordo di un'estate (1986), Rob Reiner torna ad attingere dalla bibliografia di Stephen King. Rispetto al precedente, questa volta il tono generale della pellicola è molto più inquietante e il risultato è un thriller psicotico che Reiner riesce a rendere in maniera apprezzabile, aiutato anche dalla notevole fotografia di Barry Sonnenfeld. Il film, sin dalle prime sequenze, è un tripudio di dettagli, oggetti e inquadrature, valore aggiunto di una narrazione che procede a buon ritmo. La tensione, con il passare dei minuti, cresce e colpisce lo spettatore: l'atmosfera claustrofobica tocca l'apice poco dopo la metà dell'intreccio, smorzandosi prima del tanto atteso finale. Misery non deve morire, nonostante le inevitabili (e doverose) differenze con il romanzo, resta fedele allo spirito del testo di partenza, riuscendo a non sminuirne il grande spessore psicologico. Il vero valore aggiunto è comunque la strepitosa interpretazione di Kathy Bates che, per un ruolo tutt'altro che semplice, ha conquistato un premio Oscar e un Golden Globe.