Mucche alla riscossa
Home on the Range
Durata
76
Formato
Regista
Eterogeneo terzetto di mucche da latte (Maggie, Mrs. Calloway e Grace, diverse per inclinazione e caratteri) lotta strenuamente per evitare la vendita di Angolo di Paradiso, la fattoria in crisi gestita dalla vecchina Pearl e a rischio chiusura per debiti. I loro percorsi si intrecceranno a quelli del ladro di bestiame Alameda Slim e dell'ambiguo cacciatore di taglie Rico.
Tra i punti più infelici della storia Disney, Mucche alla riscossa è un'opera che – perlomeno nelle intenzioni – avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un lungometraggio interessante. Un trio di formidabili protagoniste, sopra ogni cosa: la disinibita Maggie (doppiata in originale da Roseanne “SheDevil” Barr), la saggia Mrs. Calloway (che ha la voce di Judi Dench) e la svampitissima Grace (Jennifer Tilly), infatti, si amalgamano con armonia dando vita a gag, tensioni e momenti divertenti in più d'una situazione. Il problema, tuttavia, si insinua nell'obsolescenza con cui il film è realizzato: è tutto troppo tradizionale (e tradizionale è anche l'animazione), troppo “compassato”, troppo old-fashioned. Non è per forza un male, ma a restarne colpito è soprattutto il flusso narrativo del film, che crolla rovinosamente a causa di una trama tirata con gli elastici, di un desolante disinteresse nei confronti dei personaggi secondari (a partire dall'antagonista Alameda Slim, campione di abigeato). In definitiva, e spiace dirlo, si tratta soprattutto di un film molto noioso, nonostante la breve durata. E gli incassi non gli fanno certo onore: ai botteghini Usa non è riuscito nemmeno a coprire metà del budget speso (50 milioni guadagnati a fronte di 100 spesi). Canzoni di Alan Menken e Glenn Slater: nell'edizione italiana Cinzia Leone, Valeria Valeri e Marina Massironi non sfigurano di fronte alle colleghe anglofone.
Tra i punti più infelici della storia Disney, Mucche alla riscossa è un'opera che – perlomeno nelle intenzioni – avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un lungometraggio interessante. Un trio di formidabili protagoniste, sopra ogni cosa: la disinibita Maggie (doppiata in originale da Roseanne “SheDevil” Barr), la saggia Mrs. Calloway (che ha la voce di Judi Dench) e la svampitissima Grace (Jennifer Tilly), infatti, si amalgamano con armonia dando vita a gag, tensioni e momenti divertenti in più d'una situazione. Il problema, tuttavia, si insinua nell'obsolescenza con cui il film è realizzato: è tutto troppo tradizionale (e tradizionale è anche l'animazione), troppo “compassato”, troppo old-fashioned. Non è per forza un male, ma a restarne colpito è soprattutto il flusso narrativo del film, che crolla rovinosamente a causa di una trama tirata con gli elastici, di un desolante disinteresse nei confronti dei personaggi secondari (a partire dall'antagonista Alameda Slim, campione di abigeato). In definitiva, e spiace dirlo, si tratta soprattutto di un film molto noioso, nonostante la breve durata. E gli incassi non gli fanno certo onore: ai botteghini Usa non è riuscito nemmeno a coprire metà del budget speso (50 milioni guadagnati a fronte di 100 spesi). Canzoni di Alan Menken e Glenn Slater: nell'edizione italiana Cinzia Leone, Valeria Valeri e Marina Massironi non sfigurano di fronte alle colleghe anglofone.