Undici variazioni sul tema dell'invisibilità nel mondo contemporaneo.

Produzione brasiliana che unisce alcuni dei massimi registi locali a grandi nomi del cinema internazionale in una raccolta di cortometraggi dal tema comune. Come in molti progetti di questo tipo, manca la coerenza e il risultato è altalenante e non sempre coeso al punto giusto. Il più deludente è quello di Guy Maddin, Gatto colorato: un progetto pigro e poco curato in cui il bravo regista canadese gioca di maniera. Più che discreti i lavori di Manoel de Oliveira (Dal visibile all'invisibile) e Theodoros Anghelopoulos (Cielo inferiore) che, dall'alto della loro lunga esperienza, provano a ragionare sul concetto d'invisibilità nella società di oggi. Tutti gli altri corti sono senza infamia e senza lode.
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