The Fighters
Les combattants
Durata
98
Formato
Regista
Nell'ambientazione potente e misteriosa delle Landes e sullo sfondo di una catastrofe che pare sempre più imminente, sboccia la storia d'amore tra Madeleine (Adèle Haenel), ragazza combattiva e dalla scorza in apparenza inattaccabile, e Arnaud (Kévin Azaïs), che matura nei suoi confronti un'attrazione crescente.
L'esordio alla regia di Thomas Cailley è stato uno dei film rivelazione del Festival di Cannes 2014, dove ha sbancato la Quinzaine des réalisateurs. Si tratta di un esordio seducente e potente, che racconta il presente caricandolo di ansie apocalittiche legittime e non gratuite, che coniuga il tocco visionario di una messa in scena non da poco (quelle nubi, sempre sul punto di stritolare ambienti e personaggi) al realismo con cui viene raccontato il cameratismo di un gruppo di ragazzi alle prese con una rigida educazione militare. Il tappeto sonoro del film, costellato di motivi elettronici sfuggenti e seduttivi, amplifica il senso di inquietudine che permea tutta l'opera, la cui sarcastica disperazione di fondo non le impedisce però di aprirsi a frammenti ironici e romantici, in cui fuga e innamoramento coincidono e ridiventa possibile sognare un futuro lontano dagli obblighi di strutture sociali codificate e dalle vessazioni di un presente sempre più opprimente, soprattutto per le nuove generazioni. Rimane però, netto e inequivocabile, soprattutto nella seconda parte e con l'evolversi della narrazione, il sentore qua e là piuttosto diffuso dell'esercizio di stile, adagiato su un meccanismo narrativo forzato e troppo studiato a tavolino e di evoluzioni psicologiche non sempre credibili. In ogni caso, un'opera prima di grande suggestione, capace di far riflettere e di affascinare.
L'esordio alla regia di Thomas Cailley è stato uno dei film rivelazione del Festival di Cannes 2014, dove ha sbancato la Quinzaine des réalisateurs. Si tratta di un esordio seducente e potente, che racconta il presente caricandolo di ansie apocalittiche legittime e non gratuite, che coniuga il tocco visionario di una messa in scena non da poco (quelle nubi, sempre sul punto di stritolare ambienti e personaggi) al realismo con cui viene raccontato il cameratismo di un gruppo di ragazzi alle prese con una rigida educazione militare. Il tappeto sonoro del film, costellato di motivi elettronici sfuggenti e seduttivi, amplifica il senso di inquietudine che permea tutta l'opera, la cui sarcastica disperazione di fondo non le impedisce però di aprirsi a frammenti ironici e romantici, in cui fuga e innamoramento coincidono e ridiventa possibile sognare un futuro lontano dagli obblighi di strutture sociali codificate e dalle vessazioni di un presente sempre più opprimente, soprattutto per le nuove generazioni. Rimane però, netto e inequivocabile, soprattutto nella seconda parte e con l'evolversi della narrazione, il sentore qua e là piuttosto diffuso dell'esercizio di stile, adagiato su un meccanismo narrativo forzato e troppo studiato a tavolino e di evoluzioni psicologiche non sempre credibili. In ogni caso, un'opera prima di grande suggestione, capace di far riflettere e di affascinare.