Natale a 8 Bit

Vigilia di Natale: la piccola Annie insiste con suo papà Jake (Neil Patrick Harris) perché lui le regali un cellulare per Natale. Jake decide allora di mortarle il suo Nintendo, raccontandole la storia di come quello fosse il suo più grande desiderio quando aveva la sua età.

Tratta dal romanzo di Kevin Jakubowski (anche sceneggiatore del film), la commedia natalizia di Michael Dowse è uno dei tanti (troppi) prodotti che puntano sugli anni ’80 e sull’effetto nostalgia sperando che possa essere sufficiente: Ready Player One, Super8 e Stranger Things, da questo punto di vista, sono modello irraggiugibile, in cui ai tanti riferimenti si accompagna una trama avvincente. Nintendo, cartucce, BMX, i walkie talkie, i poster di pellicole cult (come I Goonies), gli immancabili riferimenti a Star Wars, Robocop o Die Hard: non manca nulla, ed è proprio per questo che spesso si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un film eccessivamente furbo, che tenta di nascondere dietro agli easter eggs un intreccio abbastanza piatto e prevedibile. Una commedia indirizzata principalmente ad un pubblico (pre) adolescenziale, visto che Neil Patrick Harris è per gran parte del film solo narratore delle vicende da lui vissute in giovanissima età, portando quindi il focus sui ragazzini e sulla loro avventura per arrivare alla tanto desiderata console. Nessun guizzo particolare, nessuna sequenza memorabile (se non in negativo, toccando in alcuni punti delle vette di cattivo gusto) e un messaggio sul rapporto genitore/figlio che ha il sapore di déjà-vu: questi i principali difetti di un film leggero, che senza troppe pretese potrebbe anche risultare a tratti gradevole ma che, a conti fatti, è destinato ad essere dimenticato poco dopo il termine della visione.