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Durata
105
Formato
Regista
Il pensionato Walter (Carlo Delle Piane), aiutato dalla piccola Sara (Nicole Murgia), si auto-proclama angelo custode del giovane e timido Piero (Pierfrancesco Favino), inadatto alla vita, e cerca di aiutarlo a cambiare prospettiva.
Dopo il debole esordio con Incantesimo napoletano (2002), la coppia Paolo Genovese-Luca Miniero ci riprova con una commedia ottimista che strizza l'occhio a Leòn (1994) di Luc Besson, spesso citato. Gli attori funzionano, specialmente un allora quasi sconosciuto Favino nei panni ingessati dell'impiegatuccio Piero, cui si contrappone il suo esuberante e vitale nuovo alter ego (che ha il volto di Valerio Mastandrea). Il resto però è un po' troppo fiacco: risaputa la sceneggiatura, stucchevole e ritrito il messaggio morale che induce al cambiamento positivo e al miglioramento di se stessi, dietro l'angolo il lieto fine. Il tentativo di regalare all'insieme un alone di surrealismo, già messo in atto da Genovese-Miniero nella pellicola precedente, prosegue ma, ancora una volta, non è sufficientemente strutturato e consapevole per essere incisivo. Preziosa apparizione del compianto Gianfranco Funari che interpreta se stesso.
Dopo il debole esordio con Incantesimo napoletano (2002), la coppia Paolo Genovese-Luca Miniero ci riprova con una commedia ottimista che strizza l'occhio a Leòn (1994) di Luc Besson, spesso citato. Gli attori funzionano, specialmente un allora quasi sconosciuto Favino nei panni ingessati dell'impiegatuccio Piero, cui si contrappone il suo esuberante e vitale nuovo alter ego (che ha il volto di Valerio Mastandrea). Il resto però è un po' troppo fiacco: risaputa la sceneggiatura, stucchevole e ritrito il messaggio morale che induce al cambiamento positivo e al miglioramento di se stessi, dietro l'angolo il lieto fine. Il tentativo di regalare all'insieme un alone di surrealismo, già messo in atto da Genovese-Miniero nella pellicola precedente, prosegue ma, ancora una volta, non è sufficientemente strutturato e consapevole per essere incisivo. Preziosa apparizione del compianto Gianfranco Funari che interpreta se stesso.