In epoca nazista, durante una coproduzione cinematografica tedesco-spagnola, la star iberica Macarena (Penélope Cruz) conquista il ministro della propaganda Goebbels (Johannes Silberschneider), ma, nel corso delle riprese, la donna è attirata da Leo (Karel Dobrý), una delle comparse prese tra gli internati di uno dei campi di concentramento.

Dopo il successo di pellicole come Train de vie (1998) di Radu Mihaileanu e, soprattutto, La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, anche lo spagnolo Fernando Trueba prova a raccontare l'Olocausto da un punto di vista inedito, mescolando elementi garbati della commedia con quelli del dramma, ma il risultato è mediocre, insipido e privo di coraggio. A una prima parte leggera, non ne segue una più drammatica e profonda: il regista rischia poco e opta per raccontare personaggi convenzionali e privi di spessore. Il film ne esce così scialbo e poco coinvolgente. Brava la Cruz, ma non basta.
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