Lumière and Company
Lumière et compagnie
Durata
92
Formato
Regista
Theodoros Angelopoulos
Raymond Depardon
Abbas Kiarostami
Claude Lelouch
David Lynch
Wim Wenders
Zhang Yimou
Lasse Hallström
Vicente Aranda
Claude Miller
Jerry Schatzberg
Costa-Gavras
Arthur Penn
Spike Lee
Jacques Rivette
Patrice Leconte
Michael Haneke
John Boorman
Cédric Klapisch
James Ivory
Peter Greenaway
Francis Girod
Régis Wargnier
Fernando Trueba
Youssef Chahine
Gabriel Axel
Liv Ullmann
Ismail Merchant
Alain Corneau
Lucian Pintilie
Hugh Hudson
Nadine Trintignant
Sarah Moon
Merzak Allouache
Gaston Kaboré
Idrissa Ouedraogo
Helma Sanders-Brahms
Yoshishige Yoshida
Jaco Van Dormael
Andrej KonÄalovskij
Bigas Luna
A 100 anni dalla nascita del cinema, a quaranta registi è concessa l'opportunità di girare un film con la storica macchina da presa dei fratelli Lumière. Tre i requisiti da rispettare: durata di 52 secondi, nessun suono sincronizzato, massimo tre riprese.
Affascinante esperimento cinematografico che nasce dalla volontà del Museo del Cinema di Lione di celebrare il compleanno della settima arte, intrecciando un ideale ponte di congiunzione tra i Lumière e alcuni importanti autori contemporanei. Di ogni corto è mostrata anche parte della lavorazione e si possono ascoltare brevi interviste ai registi coinvolti. Molto diversi gli approcci dei vari cineasti alla sfida. Se Patrice Leconte sceglie di omaggiare i Lumière posizionando ancora, un secolo dopo, la loro macchina da presa nella stazione di La Ciotat, è nello sguardo anarchico di registi come David Lynch e Peter Greenaway che si avvertono le suggestioni più forti, sebbene proprio i loro corti non rispettino le regole di partenza. Due maestri come Zhang Yimou e Youssef Chahine offrono all'obiettivo dei Lumière luoghi simbolici dei loro paesi come le piramidi e la Grande Muraglia. Di grandissimo valore teorico il contributo di Michael Haneke, la ripresa di un telegiornale nel giorno dell'anniversario della prima proiezione cinematografica. Sorprendente e geniale la scelta minimalista di Abbas Kiarostami, mentre Wim Wenders si limita a citare se stesso e i suoi angeli berlinesi. Nessun italiano tra i partecipanti. Un unico, fugace omaggio a Federico Fellini nel corto del francese Francis Girod. Irresistibile, per ogni cinefilo che si rispetti.
Affascinante esperimento cinematografico che nasce dalla volontà del Museo del Cinema di Lione di celebrare il compleanno della settima arte, intrecciando un ideale ponte di congiunzione tra i Lumière e alcuni importanti autori contemporanei. Di ogni corto è mostrata anche parte della lavorazione e si possono ascoltare brevi interviste ai registi coinvolti. Molto diversi gli approcci dei vari cineasti alla sfida. Se Patrice Leconte sceglie di omaggiare i Lumière posizionando ancora, un secolo dopo, la loro macchina da presa nella stazione di La Ciotat, è nello sguardo anarchico di registi come David Lynch e Peter Greenaway che si avvertono le suggestioni più forti, sebbene proprio i loro corti non rispettino le regole di partenza. Due maestri come Zhang Yimou e Youssef Chahine offrono all'obiettivo dei Lumière luoghi simbolici dei loro paesi come le piramidi e la Grande Muraglia. Di grandissimo valore teorico il contributo di Michael Haneke, la ripresa di un telegiornale nel giorno dell'anniversario della prima proiezione cinematografica. Sorprendente e geniale la scelta minimalista di Abbas Kiarostami, mentre Wim Wenders si limita a citare se stesso e i suoi angeli berlinesi. Nessun italiano tra i partecipanti. Un unico, fugace omaggio a Federico Fellini nel corto del francese Francis Girod. Irresistibile, per ogni cinefilo che si rispetti.