Ninjababy
Ninjababy
Durata
103
Formato
Regista
Rakel (Kristine Kujath Thorp) è una giovane donna di Oslo, affascinante e trasandata, anticonformista e indipendente che vorrebbe fare la fumettista: la sua vita, già parecchio confusa e irregolare, viene sconvolta dalla scoperta di essere incinta, ben oltre il sesto mese di gravidanza. Le ultime settimane prima del parto saranno particolarmente caotiche e problematiche, dovendosi confrontare con un padre biologico terrorizzato e in apparenza detestabile, un nuovo compagno tenero e affettuoso e una sorella che rientra nella sua vita nel tentativo di aiutarla.
Gravidanza e maternità sono temi molto trattati in diversi titoli contemporanei a questo (ad esempio Titane, La scelta di Anne o The Lost Daughter) che, oltre a vincere premi prestigiosi, hanno destato molto clamore, per come uno sguardo e una mano femminile siano riusciti a modificare la tradizionale rappresentazione della donna sul grande schermo: la regista norvegese Yngvild Sve Flikke contribuisce a questo percorso e, adattando la graphic novel Fallteknikk di Inga H. Sætre, utilizza un approccio originale e spregiudicato con cui riesce ad affrontare in modo irriverente, incalzante e terribilmente scorretto argomenti delicati e sensibili, spesso considerati tabù, relativi a sessualità, contraccezione, gravidanza, aborto, adozione, rifiuto o accettazione della genitorialità. Dal punto di vista stilistico risalta subito, fin dai titoli di testa, come un approccio realistico da film indipendente a basso budget venga costantemente punteggiato da inserti di animazione: la protagonista in qualità di disegnatrice crea il personaggio del Ninjababy che porta in grembo e instaura con esso una costante dialettica sferzante e corrosiva, grottesca ma mai ridicola. Si tratta di un'opera ironica e sarcastica che riesce a mettere in discussione certezze consolidate sulle identità di genere: qualche passaggio del copione è eccessivamente didascalico e il ritmo non è sempre impeccabile, ma il risultato è comunque un coraggioso e disincantato film perfettamente contemporaneo, in grado di far riflettere e di essere indubbiamente originale. Presentato al Festival di Berlino 2021 e votato miglior commedia agli European Film Awards dello stesso anno.
Gravidanza e maternità sono temi molto trattati in diversi titoli contemporanei a questo (ad esempio Titane, La scelta di Anne o The Lost Daughter) che, oltre a vincere premi prestigiosi, hanno destato molto clamore, per come uno sguardo e una mano femminile siano riusciti a modificare la tradizionale rappresentazione della donna sul grande schermo: la regista norvegese Yngvild Sve Flikke contribuisce a questo percorso e, adattando la graphic novel Fallteknikk di Inga H. Sætre, utilizza un approccio originale e spregiudicato con cui riesce ad affrontare in modo irriverente, incalzante e terribilmente scorretto argomenti delicati e sensibili, spesso considerati tabù, relativi a sessualità, contraccezione, gravidanza, aborto, adozione, rifiuto o accettazione della genitorialità. Dal punto di vista stilistico risalta subito, fin dai titoli di testa, come un approccio realistico da film indipendente a basso budget venga costantemente punteggiato da inserti di animazione: la protagonista in qualità di disegnatrice crea il personaggio del Ninjababy che porta in grembo e instaura con esso una costante dialettica sferzante e corrosiva, grottesca ma mai ridicola. Si tratta di un'opera ironica e sarcastica che riesce a mettere in discussione certezze consolidate sulle identità di genere: qualche passaggio del copione è eccessivamente didascalico e il ritmo non è sempre impeccabile, ma il risultato è comunque un coraggioso e disincantato film perfettamente contemporaneo, in grado di far riflettere e di essere indubbiamente originale. Presentato al Festival di Berlino 2021 e votato miglior commedia agli European Film Awards dello stesso anno.