
Daniele Cortis
Durata
95
Formato
Regista
Elena (Sarah Churchill), moglie del barone di Santa Giulia (Gino Cervi), è da sempre innamorata di suo cugino Daniele Cortis (Vittorio Gassman), un idealista cristiano vispo e tenace. La donna però è di sani principi e proverà in tutti i modi a togliersi l'immagine del ragazzo dal cuore, divenuta un'ossessione. Eppure il destino beffardo farà in modo che le loro strade si incrocino più di una volta.
Prendendo le mosse dall'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro, Mario Soldati firma un fedele adattamento dall'andamento altalenante, senza riuscire ad imprimergli un ritmo e un dinamismo che siano cinematografici in tutto e per tutto. Daniele Curtis inizia con fare spedito ma perde progressivamente mordente, lasciandosi trasportare dai sentimentalismi e dalla forte ondata ideologica che pervade l'intero progetto. Il regista è sicuramente meno convincente che altrove, persino nella cura formale che di solito lo caratterizza dalla prima all'ultima sequenza, e non si può non pensare, tirando le somme e con una punta di malizia, che qualche barlume di scrittura cinematografica in più e qualche pedanteria letteraria in meno avrebbero giovato. Gino Cervi è sicuramente il migliore tra gli attori presenti sulla scena, ma da un cast di questa portata era legittimo aspettarsi qualcosa in più.
Prendendo le mosse dall'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro, Mario Soldati firma un fedele adattamento dall'andamento altalenante, senza riuscire ad imprimergli un ritmo e un dinamismo che siano cinematografici in tutto e per tutto. Daniele Curtis inizia con fare spedito ma perde progressivamente mordente, lasciandosi trasportare dai sentimentalismi e dalla forte ondata ideologica che pervade l'intero progetto. Il regista è sicuramente meno convincente che altrove, persino nella cura formale che di solito lo caratterizza dalla prima all'ultima sequenza, e non si può non pensare, tirando le somme e con una punta di malizia, che qualche barlume di scrittura cinematografica in più e qualche pedanteria letteraria in meno avrebbero giovato. Gino Cervi è sicuramente il migliore tra gli attori presenti sulla scena, ma da un cast di questa portata era legittimo aspettarsi qualcosa in più.