O Lucky Man
O Lucky Man
Durata
173
Formato
Regista
La vita di Travis (Malcolm McDowell) è decisamente curiosa: da venditore di caffè, inizierà una serie di bizzarre attività molto diverse l'una dell'altra. In ultimo, sarà addirittura un attore.
È forse l'opera più surreale, estrema e sperimentale firmata Lindsay Anderson, maestro del free cinema inglese e autore del cult Io sono un campione del 1963. Dividendo la pellicola in vari capitoli, e utilizzando costantemente i salti temporali, il regista firma un'operazione piuttosto unica nel suo genere, satirica e fin sarcastica nei confronti della cultura britannica e di quella occidentale in generale. Il protagonista è un mezzo per analizzare usi, costumi e assurdità del capitalismo moderno, messo alla berlina da una sceneggiatura, confusa ma tagliente, firmata David Sherwin. Troppo lungo e macchinoso per poter convincere fino in fondo, ma è un film che non può e non deve lasciare indifferenti. Bella prova di McDowell, nuovamente nei panni dell'immaginario Mick Travis dopo Se... del 1969.
È forse l'opera più surreale, estrema e sperimentale firmata Lindsay Anderson, maestro del free cinema inglese e autore del cult Io sono un campione del 1963. Dividendo la pellicola in vari capitoli, e utilizzando costantemente i salti temporali, il regista firma un'operazione piuttosto unica nel suo genere, satirica e fin sarcastica nei confronti della cultura britannica e di quella occidentale in generale. Il protagonista è un mezzo per analizzare usi, costumi e assurdità del capitalismo moderno, messo alla berlina da una sceneggiatura, confusa ma tagliente, firmata David Sherwin. Troppo lungo e macchinoso per poter convincere fino in fondo, ma è un film che non può e non deve lasciare indifferenti. Bella prova di McDowell, nuovamente nei panni dell'immaginario Mick Travis dopo Se... del 1969.