Rhiannon (Angourie Rice), una giovane ragazza di sedici anni, si innamora di un'anima misteriosa chiamata "A", che abita ogni giorno un corpo diverso e non è mai la stessa persona due volte. Rhiannon e “A” cercano di incontrarsi tutti i giorni, senza sapere chi o cosa avranno di fronte il giorno successivo, ma con l’insorgere di un sentimento la sfida si fa sempre più impegnativa, tanto da indurli a prendere una decisione che cambierà per sempre le loro vite.



A partire dall’omonimo libro di successo di David Levithan, co-sceneggiatore di Nick & Norah - Tutto accadde in una notte (2006), Ogni giorno, il film di Michael Sucsy, girato a Toronto, intavola un teen movie che mescola, fin dal prologo, tramonti, spiagge, Converse All Star, romanticismo, confessioni familiari e new age profusa a mani basse. Letteralmente, data la trama, come se non ci fosse un domani. Con sprezzo del pericolo e della verosimiglianza, in una versione estrema, senza confini e deliberatamente teen del body swap tipico della commedia sofisticata. Un film dal taglio e dal target escusivamente adolescenziale che prova a mirare al cuore dei romanzi di Nicholas Sparks, concentrandosi sul tema dello spacchettamento della coscienza e dei ricordi ad essa connessa. Un calderone indigesto di elementi sviluppato attraverso la storia di una personalità che si incarna ogni giorno in un corpo diverso, con tutto il corredo di difficoltà e incertezza, anche geografica ed esistenziale, che ne può derivare, tra ricordi che sovvengono in maniera casuale e account Instagram usati come unica traccia possibile di vite che scorrono via come acqua tra le dita, col social network fotografico a fare da unico, possibile, artificiale sostituto alle vecchie polaroid. Elementi che però vengono spalmati su una sceneggiatura piuttosto frettolosa e superficiale, priva del tatto e dello spessore necessari per maneggiarli a dovere e troppo impegnata a servire i suoi sviluppi smielati e lacrimevoli, tra un vago e debole romanticismo di fondo e le tante strizzate d’occhio, piuttosto cerchiobottiste, a minoranze etniche e sessuali. Interessante, però, il ricorso alla metamorfosi come portale per la reincarnazione, indicatore di una riflessione sul gender poliamoroso piuttosto in voga oggi in tanti orientamenti sessuali d’impronta panica (l’unico aspetto d’attualità che il film sviluppa e azzecca). Maria Bello è la mamma della protagonista, dal nome che tutti scambiano per la cantante Rihanna. In colonna sonora What About Us di Pink, This is the Day della band post-punk britannica The The e Wake Me dei soliti Bleachers.
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