Steve Thompson (Burt Lancaster) ritorna a Los Angeles con un solo obiettivo in testa: riconquistare l'ex moglie Anna (Yvonne De Carlo). Per farlo è disposto a tutto, persino a entrare in una banda di criminali guidata dall'uomo con cui Anna si è risposata.

Solido noir ispirato a un omonimo romanzo di Don Tracy del 1934, Doppio gioco è una sorta di bignami del genere per via della presenza di tutti gli stilemi più diffusi: la femme fatale, il “doppio gioco”, il destino inesorabile. Siodmak riprende atmosfere e protagonista (Burt Lancaster) de I gangsters (1946), e dirige una pellicola pienamente nelle sue corde, matura nella regia e valorizzata da una sceneggiatura (Daniel Fuchs) che fa perfettamente il suo dovere fin dalle prime battute. Già di per sé, l'idea di far “lavorare” insieme i due mariti della stessa donna, è vincente, se poi uno di due è costretto a fare il criminale improvvisato le sorprese non possono mancare. Belle musiche di Miklós Rósza. Il film segna anche l'esordio assoluto sul grande schermo per Tony Curtis, qui in una piccola parte nei panni di un gigolò.
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