Il processo
Der prozess – Im namen der Menschlichkeit
Durata
109
Formato
Regista
Ungheria, XIX secolo. In un piccolo villaggio scompare misteriosamente una ragazza: i sospetti sono tutti contro la comunità ebraica locale. Un avvocato (Ewald Balder) dovrà provare a scagionarli.
Più che un semplice film, è una sorta di mea culpa da parte del regista Georg Wilhelm Pabst: l'autore, dopo un periodo passato in Francia nel corso degli anni Trenta, era tornato in Germania avvicinandosi al regime nazista e alla propaganda bellica. È un film che descrive le origini dell'antisemitismo per poi condannarle in toto: il respiro storico-politico è adeguato e Pabst sa come costruire al meglio una vicenda ambigua e ricca di personaggi diversi. La struttura drammaturgica è solida, così come le interpretazioni, ma c'è da segnalare un lieve calo col passare dei minuti che sfocia in un finale incerto. Ispirato a una storia realmente accaduta.
Più che un semplice film, è una sorta di mea culpa da parte del regista Georg Wilhelm Pabst: l'autore, dopo un periodo passato in Francia nel corso degli anni Trenta, era tornato in Germania avvicinandosi al regime nazista e alla propaganda bellica. È un film che descrive le origini dell'antisemitismo per poi condannarle in toto: il respiro storico-politico è adeguato e Pabst sa come costruire al meglio una vicenda ambigua e ricca di personaggi diversi. La struttura drammaturgica è solida, così come le interpretazioni, ma c'è da segnalare un lieve calo col passare dei minuti che sfocia in un finale incerto. Ispirato a una storia realmente accaduta.