Pussy Riot
Pussy Riot: a Punk Prayer
Durata
88
Formato
Regista
Quando nel 2012 Putin si insediò al governo della Russia per la terza volta, molte persone scesero in piazza per protestare. Tra loro, una band punk completamente al femminile che si esibì nella cattedrale ortodossa di Mosca in un concerto politico diventato leggenda. Il gruppo si chiamava Pussy Riot e venne ben presto processato sotto gli occhi di tutto il mondo.
Il documentario vuole essere una ricostruzione della cronaca che seguì ai fatti di Mosca, ma allo stesso tempo si propone sia come una lente di ingrandimento sulle origini del gruppo punk che dà titolo all'opera, sia come un tentativo di radiografare una Russia odierna decisamente disorientata e impaurita. Non tutti gli aspetti sono riusciti e la parentesi migliore riguarda lo spirito punk della band, catturato con uno stile scanzonato e ricco di colori perfettamente calzanti: le intenzioni, comunque, sono genuine e il lavoro di ricerca alla base del progetto è sicuramente apprezzabile (così come la forza politica, posta in primo piano nonostante i pericoli annessi a una scelta simile). Ma la carne al fuoco è troppa e i registi infarciscono inutilmente il loro lavoro di nozioni e riferimenti di ogni sorta. Con meno, si sarebbe ottenuto di più. Vincitore del Premio speciale della giuria al Sundance Film Festival.
Il documentario vuole essere una ricostruzione della cronaca che seguì ai fatti di Mosca, ma allo stesso tempo si propone sia come una lente di ingrandimento sulle origini del gruppo punk che dà titolo all'opera, sia come un tentativo di radiografare una Russia odierna decisamente disorientata e impaurita. Non tutti gli aspetti sono riusciti e la parentesi migliore riguarda lo spirito punk della band, catturato con uno stile scanzonato e ricco di colori perfettamente calzanti: le intenzioni, comunque, sono genuine e il lavoro di ricerca alla base del progetto è sicuramente apprezzabile (così come la forza politica, posta in primo piano nonostante i pericoli annessi a una scelta simile). Ma la carne al fuoco è troppa e i registi infarciscono inutilmente il loro lavoro di nozioni e riferimenti di ogni sorta. Con meno, si sarebbe ottenuto di più. Vincitore del Premio speciale della giuria al Sundance Film Festival.