Ritorno alla laguna blu
Return to the Blue Lagoon
Durata
102
Formato
Regista
Un bambino (Jackson Barton) viene trovato in una barca alla deriva dove giacciono morti i genitori: tratto in salvo da una nave di passaggio, si ritrova nuovamente naufrago in seguito a un'epidemia di colera a bordo. Viene perciò allontanato in una scialuppa insieme alla passeggera Sarah (Lisa Pelikan) con la figlioletta Lilli (Emma James) e a un marinaio, che viene ucciso subito dopo a causa delle sue intenzioni aggressive. I tre sbarcano su un'isola dove condurranno una vita spartana ma felice.
Sorta di seguito del celebre Laguna blu (1980), Ritorno alla laguna blu parte dal finale del precedente, stravolgendolo: mentre là i genitori con il piccolo Richard venivano ritrovati sedati ma vivi, qua sono morti, lasciando il figlio alle cure dell'equipaggio. Per il resto il modello viene replicato abbastanza fedelmente: i bambini crescono, trasformandosi in adolescenti (Brian Krause e Milla Jovovich), scoprendo i turbamenti della pubertà e innamorandosi. Per evitare polemiche, i protagonisti non vengono più mostrati completamente senza veli, ma la Jovovich, per quanto splendida, riesce nella non facile impresa di essere meno espressiva della Shields e manca quel fascino naif che aveva caratterizzato il capostipite: come tutte le operazioni studiate a tavolino per il botteghino non funziona, annoia ed è sostanzialmente inutile. Esiste un terzo capitolo televisivo del 2012, Laguna blu – Il risveglio che ambienta una vicenda vagamente simile ai giorni nostri.
Sorta di seguito del celebre Laguna blu (1980), Ritorno alla laguna blu parte dal finale del precedente, stravolgendolo: mentre là i genitori con il piccolo Richard venivano ritrovati sedati ma vivi, qua sono morti, lasciando il figlio alle cure dell'equipaggio. Per il resto il modello viene replicato abbastanza fedelmente: i bambini crescono, trasformandosi in adolescenti (Brian Krause e Milla Jovovich), scoprendo i turbamenti della pubertà e innamorandosi. Per evitare polemiche, i protagonisti non vengono più mostrati completamente senza veli, ma la Jovovich, per quanto splendida, riesce nella non facile impresa di essere meno espressiva della Shields e manca quel fascino naif che aveva caratterizzato il capostipite: come tutte le operazioni studiate a tavolino per il botteghino non funziona, annoia ed è sostanzialmente inutile. Esiste un terzo capitolo televisivo del 2012, Laguna blu – Il risveglio che ambienta una vicenda vagamente simile ai giorni nostri.