Poor Cow

La sfortunata Joy (Carol White) vive un'esistenza costellata di scelte sbagliate. La ragazza è divisa dall'affetto per due ladri: lo scapestrato e violento Tom (John Bindon), padre di suo figlio Johnny (Simon e Stevie King), e il dolce Dave (Terrence Stamp), di cui è profondamente innamorata ma che verrà condannato a dodici anni di galera. Con molto sacrificio, sarà costretta a fare la scelta migliore per il bambino.

Imperfetto ma affascinante esordio al cinema di fiction (dopo anni di gavetta come regista e sceneggiatore per la televisione) di Ken Loach, regista britannico di grande impegno sociale votato alla causa della classe operaia. Questo Poor Cow, che raccoglie la lezione del Free Cinema e una cospicua eredità dal cinema di Lindsay Anderson, lascia intravedere quelle che diventeranno le incontestabili e significative caratteristiche dell'opera loachiana: studio sui caratteri, dedizione al lavoro con gli attori, empatia nei confronti dei personaggi, immersi in un contesto sociale duro e scostante. Il risultato è un realismo fumoso e spesso autoreferenziale (quasi un paradosso, se si pensa che si tratta di un'opera prima), che però Loach gestisce con piglio sicuro. A Carol White (scomparsa nel 1991) è riservata la conditio morale della situazione, e uno dei personaggi femminili più interessanti del cinema di Loach, forse più del film stesso. Buon successo al botteghino.