Storia della passione malata e distruttiva tra un fumettista (Gabriele Lavia) e una donna (Monica Guerritore) tradita dal marito. Sesso estremo, giochi di potere, plagi mentali, copule consumate in autogrill: finirà male.

Inqualificabile dramma softcore sceneggiato (con Riccardo Ghione) e diretto da Gabriele Lavia, che elegge a protagonista assoluta la sua musa, nonché all'epoca consorte, Monica Guerritore. L'intreccio a dir poco assurdo e l'assenza di qualsivoglia motivazione logica sono ben poca cosa di fronte all'arroganza con cui vengono tratteggiate le contraddittorie perversioni dell'animo umano in materia di sesso. Erotismo non pervenuto (gli amplessi risultano gratuiti e fastidiosi), morbosità inutili (la scena dello stupro) e fiumi di insulsa retorica. La Guerritore, bocca semiaperta e occhi perennemente strizzati, è tutto fuorché sensuale. Le sequenze animate sono firmate dall'animatore Francesco Maurizio Guido in arte Gibba. Musiche di Giorgio Carnini.
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