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Quella villa accanto al cimitero
Durata
87
Formato
Regista
Il dottor Norman Boyle (Paolo Malco) si trasferisce con la famiglia da New York alla provincia del New England. La maledizione che grava sulla sinistra casa in cui egli prende dimora ritornerà dal passato e il sangue, copioso, alimenterà nuovi orrori.
Oggetto di culto tra gli appassionati dell'horror assieme ai due precedenti capitoli della filmografia di Lucio Fulci (Paura nella città dei morti viventi e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, datati rispettivamente 1980 e 1981), Quella villa accanto al cimitero presenta in realtà numerose limitazioni. Variazione sul tema della casa posseduta dalla sceneggiatura esile e caotica, in precario equilibrio tra atmosfere rarefatte ed esagerazioni splatter, la pellicola tenta timidamente di attirare lo sguardo spettatoriale attraverso soluzioni sceniche e scenografiche di impatto visivo e tensivo. Il risultato appare goffo ed eccessivamente artigianale, anche se a tratti emergono un'ispirazione e un talento capaci di dar vita a carnali mostruosità contaminate a un'atmosfera thriller, nella quale il semplice pianto di un bambino o sapienti tagli di luci e ombre riescono a trasmettere inquietudine. In ogni caso, trascurabile. Il personaggio del dottor Freudstein, interpretato da Giovanni De Nava, sarà oggetto di citazione da parte di Rob Zombie nel suo La casa dei 1000 corpi (2003). Sceneggiatura di Fulci, Giorgio Mariuzzo e Dardano Sacchetti, da un soggetto di Elisa Briganti. Musiche di Walter Rizzati.
Oggetto di culto tra gli appassionati dell'horror assieme ai due precedenti capitoli della filmografia di Lucio Fulci (Paura nella città dei morti viventi e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, datati rispettivamente 1980 e 1981), Quella villa accanto al cimitero presenta in realtà numerose limitazioni. Variazione sul tema della casa posseduta dalla sceneggiatura esile e caotica, in precario equilibrio tra atmosfere rarefatte ed esagerazioni splatter, la pellicola tenta timidamente di attirare lo sguardo spettatoriale attraverso soluzioni sceniche e scenografiche di impatto visivo e tensivo. Il risultato appare goffo ed eccessivamente artigianale, anche se a tratti emergono un'ispirazione e un talento capaci di dar vita a carnali mostruosità contaminate a un'atmosfera thriller, nella quale il semplice pianto di un bambino o sapienti tagli di luci e ombre riescono a trasmettere inquietudine. In ogni caso, trascurabile. Il personaggio del dottor Freudstein, interpretato da Giovanni De Nava, sarà oggetto di citazione da parte di Rob Zombie nel suo La casa dei 1000 corpi (2003). Sceneggiatura di Fulci, Giorgio Mariuzzo e Dardano Sacchetti, da un soggetto di Elisa Briganti. Musiche di Walter Rizzati.
