Survival Family
Sabaibaru famirī
Durata
117
Formato
Regista
La vita della famiglia Suzuki viene stravolta da un blackout globale, che colpisce indistintamente tutti gli apparecchi elettrici. In questo modo, tutto ciò che prima si dava per scontato diventa una conquista: trovare del cibo fresco in città diventa sempre più impossibile, così come spostarsi e lavorare. Un problema che spingerà i protagonisti a spostarsi verso la campagna.
Sicuramente influenzato dalle catastrofiche conseguenze del terremoto/maremoto dell'11 marzo 2011, il regista Shinobu Yaguchi dipinge un futuro distopico capace di sopraggiungere lentamente e senza eccessivi scossoni. Il blackout genera a catena, e tra l’indifferenza iniziale, una serie di eventi alla lunga devastanti, non solo per i protagonisti ma per tutta l’umanità. Uno sgretolamento sociale che comincia proprio dal nucleo familiare, incapace di comunicare e distratto da tutta questa tecnologia. La riscoperta del lavoro in campagna e dell’importanza dei rapporti umani è solo l’ultima tappa di una parabola che con il passare dei minuti si fa via via più retorica e pressapochista, vittima di una morale a tratti stucchevole. Peccato perché alcune ambientazioni, stravolte dalla crisi e ormai scevre da umanità, risultano ben costruite e affascinanti. Film d’apertura del Far East Film Festival 2017.
Sicuramente influenzato dalle catastrofiche conseguenze del terremoto/maremoto dell'11 marzo 2011, il regista Shinobu Yaguchi dipinge un futuro distopico capace di sopraggiungere lentamente e senza eccessivi scossoni. Il blackout genera a catena, e tra l’indifferenza iniziale, una serie di eventi alla lunga devastanti, non solo per i protagonisti ma per tutta l’umanità. Uno sgretolamento sociale che comincia proprio dal nucleo familiare, incapace di comunicare e distratto da tutta questa tecnologia. La riscoperta del lavoro in campagna e dell’importanza dei rapporti umani è solo l’ultima tappa di una parabola che con il passare dei minuti si fa via via più retorica e pressapochista, vittima di una morale a tratti stucchevole. Peccato perché alcune ambientazioni, stravolte dalla crisi e ormai scevre da umanità, risultano ben costruite e affascinanti. Film d’apertura del Far East Film Festival 2017.