Tales of the Night
Les contes de la nuite
Durata
84
Formato
Regista
Sei storie: nell'Europa medievale, una ragazza s'innamora del principe promesso sposo della sorella, che è un lupo mannaro; un esploratore delle Indie Occidentali si ritrova per sbaglio nell'aldilà; un forestiero cerca di salvare una dorata città azteca da un terribile dittatore; un bambino africano sogna di suonare un mitico tamburo magico; il re del Tibet e il re di un regno vicino fanno scommesse su un bambino che si dice sia incapace di mentire e che è grande amico del cavallo parlante del re del Tibet; il figlio di un architetto deve salvare la serva di un mago trasformata in bestia.
Composto da cinque storie portate sul piccolo schermo da Michel Ocelot nel programma televisivo Dragons et princesses (2010-2011) e da una storia aggiuntiva, Tales of the Night è il secondo film antologico del regista francese, dopo Principi e principesse (2000), da cui riprende la stessa estetica: la tecnica delle silhouette animate, ideata da Lotte Reiniger con Le avventure del principe Achmed (1926), con sfondi colorati e creativi. La qualità e la fluidità dell'animazione aumentano grazie a un uso originalissimo della computer grafica tridimensionale e a una colorazione vicina a quella dei fondali quasi psichedelici di Azur e Asmar (2005), mentre l'efficacia narrativa scema leggermente, in quanto le fiabe etnografiche ed esotiche risultano meno efficaci di quelle semplici e senza tempo di Principi e principesse.
Composto da cinque storie portate sul piccolo schermo da Michel Ocelot nel programma televisivo Dragons et princesses (2010-2011) e da una storia aggiuntiva, Tales of the Night è il secondo film antologico del regista francese, dopo Principi e principesse (2000), da cui riprende la stessa estetica: la tecnica delle silhouette animate, ideata da Lotte Reiniger con Le avventure del principe Achmed (1926), con sfondi colorati e creativi. La qualità e la fluidità dell'animazione aumentano grazie a un uso originalissimo della computer grafica tridimensionale e a una colorazione vicina a quella dei fondali quasi psichedelici di Azur e Asmar (2005), mentre l'efficacia narrativa scema leggermente, in quanto le fiabe etnografiche ed esotiche risultano meno efficaci di quelle semplici e senza tempo di Principi e principesse.