Tower Block
Tower Block
Durata
90
Formato
Regista
Nella disagiata periferia inglese, un fatiscente condominio diventa una prigione di cemento e acciaio quando un misterioso e spietato cecchino lo prende di mira per uccidere tutte le persone al suo interno. La carneficina ha inizio. Perché accanirsi contro questi poveri innocenti? Forse, ognuno di loro ha una colpa da espiare. Nel giro di un giorno e una notte l'enigma viene risolto.
Stringato e claustrofobico thriller con risvolti horror che non disdegna qualche sagace incursione nella commedia e nella critica sociale, Tower Block è un riuscito "giocattolone" di genere nobilitato da una regia agile e scattante in grado di cogliere alla perfezione ogni cambiamento di registro. Carta vincente della pellicola è la capacità di inchiodare lo spettatore alla poltrona rispettando rigorosamente le unità aristoteliche di luogo, tempo e azione. Molto suggestiva l'ambientazione, in cui il metafisico palazzo sembra stagliarsi in un territorio post-apocalittico e interessante l'idea di rappresentare un microcosmo di persone costrette a una convivenza forzata in cui il reciproco soccorso è l'unica via di scampo, sostenendo un'efficace tesi di denuncia contro l'indifferenza e l'omertà. La commistione di generi, inoltre, risulta perfettamente funzionale alla storia, nonostante qualche sbavatura da teen-movie al momento di mettere in scena i tentativi di fuga. Da segnalare la presenza dell'attore britannico Jack O'Connell (classe 1990) che, con la sua faccia da riformatorio e il “f*ck” facile, riserva più di una risata. Presentato con successo al 30° Torino Film Festival.
Stringato e claustrofobico thriller con risvolti horror che non disdegna qualche sagace incursione nella commedia e nella critica sociale, Tower Block è un riuscito "giocattolone" di genere nobilitato da una regia agile e scattante in grado di cogliere alla perfezione ogni cambiamento di registro. Carta vincente della pellicola è la capacità di inchiodare lo spettatore alla poltrona rispettando rigorosamente le unità aristoteliche di luogo, tempo e azione. Molto suggestiva l'ambientazione, in cui il metafisico palazzo sembra stagliarsi in un territorio post-apocalittico e interessante l'idea di rappresentare un microcosmo di persone costrette a una convivenza forzata in cui il reciproco soccorso è l'unica via di scampo, sostenendo un'efficace tesi di denuncia contro l'indifferenza e l'omertà. La commistione di generi, inoltre, risulta perfettamente funzionale alla storia, nonostante qualche sbavatura da teen-movie al momento di mettere in scena i tentativi di fuga. Da segnalare la presenza dell'attore britannico Jack O'Connell (classe 1990) che, con la sua faccia da riformatorio e il “f*ck” facile, riserva più di una risata. Presentato con successo al 30° Torino Film Festival.