Triangle of Sadness

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Premi Principali

Palma d'oro al Festival di Cannes 2022

Durata

150

Formato

Regista

Carl (Harris Dickinson), modello, e Yaya (Charlbi Dean), rampante influencer da social, si trovano a far parte di una crociera di lusso frequentata solo da milionari provenienti da ogni parte del mondo. In seguito a un progressivo disgregamento dell'armonia a bordo, la vacanza acquisisce toni sempre più apocalittici. La situazione degenera ulteriormente quando lo yacht affonda e alcuni superstiti si trovano naufraghi su un'isola deserta...

A cinque anni dalla Palma d'oro per The Square (2017), Ruben Östlund torna in concorso al Festival di Cannes con un film ancora una volta capace di ragionare sulla contemporaneità, in particolare sulle ossessioni comuni come il culto per il denaro, e sull'apparenza effimera dietro a cui si nascondono le cose. Quello che all'inizio sembra una tagliente analisi del rapporto di coppia di oggi, con il parossistico ripetersi di parole e azioni quasi in un loop senza fine, diventa ben presto un racconto sempre più universale radicato molto consapevolmente nelle piaghe del presente. Il rapporto uomo/donna, su cui Östlund ragiona in termini di ruolo di ciascuno dei due componenti in base al gender, appare inconciliabile in qualsiasi scenario possibile, sia che si tratti di un contesto upper class, sia che si tratti di un ritorno a un contesto primitivo che ribalta l'ordine imposto dalle convenzioni sociali. Attraverso l'accumulo di situazioni paradossali, che restituiscono un’efficace idea di caos pur aderendo a una messa in scena controllatissima, il regista svedese ha portato il suo cinema verso una potenza espressiva mai raggiunta prima. Una volta percepite le potenzialità della scrittura, si ha la piena sensazione di trovarsi di fronte a un'opera magistrale, che trova il suo apice nel funambolico segmento ambientato a bordo del luxury yacht, con l'escalation di situazioni farsesche che arriva a un punto di non ritorno, tra "diluvi universali" di escrementi e geniali siparietti su ideologie politiche da barzelletta. Come spesso accade nei film di Östlund, il gioco in scena è portato alle estreme conseguenze, ragionando, quasi come in un ideale laboratorio filmico, sugli effetti che un avvenimento destabilizzante può avere su un campionario eterogeneo di persone. L'abbattimento di ogni retaggio patriarcale appare talvolta poco incisivo, ma il caustico sberleffo alla mascolinità tossica colpisce nel segno. In ogni caso, la ricchezza di invenzioni complessiva è da applausi. Un film che si spinge oltre le convenzioni, mettendo accanto Balenciaga ed H&M, la hit Life di Des'ree e l'Ulisse di Joyce, l'arte concettuale e la pittura rupestre. Woody Harrelson, in grande forma, interpreta il capitano della nave. Il titolo allude alla ruga d'espressione che si forma sulla fronte quando si è crucciati. Vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes 2022. La co-protagonista Charlbi Dean, attrice e modella sudafricana, è tragicamente scomparsa nell'agosto 2022 a soli 32 anni a causa di una malattia improvvisa. 
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