La voce
Durata
86
Formato
Regista
Gianni (Rocco Papaleo) ha uno straordinario talento: riesce a imitare le voci di chiunque. Per campare si esibisce nei locali notturni, ma la sua dote lo porterà a essere contattato dai servizi segreti per riprodurre altre voci. In cambio gli viene offerto un futuro migliore, ma il gioco inizierà presto a farsi molto pericoloso.
Parte discretamente bene il film di Augusto Zucchi, attore e regista più noto sul palcoscenico che sul grande schermo. Il personaggio principale è una figura interessante e il soggetto pare dare vita a una narrazione avvincente, originale e coinvolgente: peccato, però, che le premesse non vengano mantenute e si finisca più per sbadigliare che per emozionarsi. L'azione è eccessivamente statica per poter avvincere adeguatamente, il ritmo cala col passare dei minuti e si finisce per trovarsi davanti un'occasione totalmente sprecata, vittima di una messinscena più televisiva che cinematografica e di un copione che, dopo le prime battute, non sa più dove andare a parare.
Parte discretamente bene il film di Augusto Zucchi, attore e regista più noto sul palcoscenico che sul grande schermo. Il personaggio principale è una figura interessante e il soggetto pare dare vita a una narrazione avvincente, originale e coinvolgente: peccato, però, che le premesse non vengano mantenute e si finisca più per sbadigliare che per emozionarsi. L'azione è eccessivamente statica per poter avvincere adeguatamente, il ritmo cala col passare dei minuti e si finisce per trovarsi davanti un'occasione totalmente sprecata, vittima di una messinscena più televisiva che cinematografica e di un copione che, dopo le prime battute, non sa più dove andare a parare.