La mia classe
Durata
95
Formato
Regista
Un attore (Valerio Mastandrea) insegna italiano a un gruppo di extracomunitari, che si impegnano a conoscere la lingua per integrarsi. A poco a poco si svelano le loro esperienze e i motivi di una scelta radicale come quella di andarsene dal proprio Paese alla ricerca di una vita migliore. Allo stesso tempo, con le loro testimonianze, influenzano la vita dell'insegnante.
Realtà e finzione si fondono e si confondono in questo film, in cui, a un certo punto, si passa dalla recitazione cinematografica a mettere in scena un documentario sulle vite di chi è spinto dalle contingenze a inseguire la speranza. Il tentativo è quello di dare un punto di vista diverso sull'immigrazione, provando a trovare una soluzione, mostrandone diversi aspetti e mettendone in luce le difficoltà. L'alta aspirazione, tuttavia, non trova forma in una adeguata realizzazione: la vicenda personale prende il sopravvento sull'aspetto sociale, enfatizzando facili sentimentalismi e ottenendo, nel complesso, un lungometraggio lezioso, a tratti patetico, in cui si respira l'aria di un'occasione mancata.
Realtà e finzione si fondono e si confondono in questo film, in cui, a un certo punto, si passa dalla recitazione cinematografica a mettere in scena un documentario sulle vite di chi è spinto dalle contingenze a inseguire la speranza. Il tentativo è quello di dare un punto di vista diverso sull'immigrazione, provando a trovare una soluzione, mostrandone diversi aspetti e mettendone in luce le difficoltà. L'alta aspirazione, tuttavia, non trova forma in una adeguata realizzazione: la vicenda personale prende il sopravvento sull'aspetto sociale, enfatizzando facili sentimentalismi e ottenendo, nel complesso, un lungometraggio lezioso, a tratti patetico, in cui si respira l'aria di un'occasione mancata.