X-Men: L'Inizio

Erik Lehnsherr (Michael Fassbender) e Charles Xavier (James McAvoy) si allenano per controllare i loro poteri e creare una scuola per mutanti. Ma la personalità del primo non tarderà a prendere il sopravvento.

L'attesa era altissima per diverse ragioni: la trilogia di X-Men, salvo l'ultimo capitolo, è stata complessivamente un successo e dietro la macchina da presa di questo quarto episodio c'è Matthew Vaughn, che solo un anno prima aveva riscosso buone recensioni per l'indipendente Kick Ass (2010). X-Men – L'Inizio (prequel del trittico precedente) è però una parziale delusione, una sorta di versione adolescenziale dei primi due film di Singer, sia a livello estetico – fatta eccezione per alcune sequenze visivamente notevoli, che richiamano le vignette dei comics – sia contenutistico, con una sceneggiatura spesso fiacca e debole, incapace di reggere d'intensità nel corso della narrazione. Accanto al convincente Michael Fassbender, desta qualche perplessità la scelta di James McAvoy per interpretare Charles Xavier, come del resto l'inserimento di mutanti poco conosciuti a discapito dei più celebri. La sequenza dell'addestramento resta una delle più belle e interessanti di un film nell'insieme godibile, ma che avrebbe potuto essere qualcosa di più.