Yuppi du
Durata
120
Formato
Regista
Felice (Adriano Celentano), spiantato veneziano, conduce un'esistenza misera ma romanticamente serena tra lavori saltuari e il sostegno datogli dall'innamorata compagna Adelaide (Claudia Mori). La ricomparsa di Silvia (Charlotte Rampling), prima moglie di Felice creduta morta, dà una svolta agli eventi: Felice abbandonerà Adelaide per Silvia, ma troverà solo disillusione.
Curioso ibrido tra musical, commedia e dramma, Yuppi Du è il secondo esperimento registico di Adriano Celentano (qui anche al montaggio e alla sceneggiatura condivisa con Miki Del Prete e Alberto Silvestri) dopo la co-direzione insieme a Pietro Vivarelli di Super rapina a Milano (1964). Nel film troviamo diversi temi cari all'autore, sviluppati se non in maniera approfondita, almeno con discreto equilibrio: in particolare, la contrapposizione tra l'ambito sociale della città divorartice di anime (una Milano volutamente plumbea, asettica, dove i rapporti e gli affetti hanno un costo a peso) e la vita più semplice, magari stentata, ma ricca di valori autentici (la variopinta comunità yippie di spiantati che gravita nei bassifondi veneziani). Non manca un certo fascino, ma il tutto è tirato troppo per le lunghe. Per molti è un cult, per altri un film sopravvalutato. Al successo commerciale di Yuppi Du contribuì anche la colonna sonora con l'omonimo tema portante, tra i pezzi più famosi di Celentano. Presentato in Concorso al 28° Festival di Cannes, Nastro d'Argento per la colonna sonora, il film è stato riproposto in versione restaurata e rimontata alla Mostra di Venezia del 2008.
Curioso ibrido tra musical, commedia e dramma, Yuppi Du è il secondo esperimento registico di Adriano Celentano (qui anche al montaggio e alla sceneggiatura condivisa con Miki Del Prete e Alberto Silvestri) dopo la co-direzione insieme a Pietro Vivarelli di Super rapina a Milano (1964). Nel film troviamo diversi temi cari all'autore, sviluppati se non in maniera approfondita, almeno con discreto equilibrio: in particolare, la contrapposizione tra l'ambito sociale della città divorartice di anime (una Milano volutamente plumbea, asettica, dove i rapporti e gli affetti hanno un costo a peso) e la vita più semplice, magari stentata, ma ricca di valori autentici (la variopinta comunità yippie di spiantati che gravita nei bassifondi veneziani). Non manca un certo fascino, ma il tutto è tirato troppo per le lunghe. Per molti è un cult, per altri un film sopravvalutato. Al successo commerciale di Yuppi Du contribuì anche la colonna sonora con l'omonimo tema portante, tra i pezzi più famosi di Celentano. Presentato in Concorso al 28° Festival di Cannes, Nastro d'Argento per la colonna sonora, il film è stato riproposto in versione restaurata e rimontata alla Mostra di Venezia del 2008.