Alex Cross (Tyler Perry) è un agente della polizia di Detroit che, dopo aver saputo che sua moglie Maria (Carmen Ejogo) è incinta, decide di passare all'FBI. Prima di farlo, viene coinvolto nel caso di un serial killer che arriverà a coinvolgerlo più del previsto.

Alex Cross cambia volto: per il prequel de Il collezionista (1997) e Nella morsa del ragno (2001) passa da Morgan Freeman a Tyler Perry, e la nomination al Razzie Award ricevuta testimonia come la scelta sia stata tutt'altro che azzeccata. Ma Perry è forse l'ultimo dei problemi di una pellicola che poggia su una sceneggiatura da serie tv poliziesca di serie Z, pretenziosa e per questo ancor più fallace e risibile, incapace di appassionare o anche solo di raggiungere una soglia minima di credibilità. La presenza di alcune sequenze fuori sesto e totalmente inutili è solo un'aggravante per un film in cui l'atteggiamento da Sherlock Holmes del protagonista è fuori luogo e semplicemente ridicolo, per tacere di una regia che ricorre con sprezzo del pericolo a scelte spesso incomprensibili.