Hunger
Hunger
2008
Paesi
Gran Bretagna, Irlanda
Genere
Biografico
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Steve McQueen
Attori
Michael Fassbender
Liam Cunningham
Stuart Graham
Brian Milligan
Liam McMahon
Helen Madden
Des McAleer
Irlanda del Nord, 1981. Nella famigerata prigione di Long Kesh sono incarcerati gli affiliati del movimento repubblicano, che mettono in atto diverse proteste per opporsi alle angherie dei secondini e farsi riconoscere lo status di prigionieri politici. Il loro leader Bobby Sands (Michael Fassbender) inizia uno sciopero della fame che lo porterà alla morte sessantasei giorni dopo.

L'acclamato videoartista britannico Steve McQueen (da non confondersi con l'omonimo attore) dedica il suo brillante film d'esordio al personaggio simbolo della lotta nordirlandese, già raccontato in Una scelta d'amore (Terry George, 1996), H3 (Les Blair, 2001) e persino in un misconosciuto film italiano, Il silenzio dell'allodola (David Ballerini, 2005). Premiato con la Caméra d'Or al 61° Festival di Cannes, è cinema civile e politico nel senso più puro del termine, dove a parlare non sono gli slogan o i filmati di repertorio (con la parziale eccezione della voce radiofonica di Margaret Thatcher), ma semplicemente le immagini. Perché Hunger è un film di torture, corpi martoriati, gesti rabbiosi e sguardi sospesi nel vuoto, un inferno claustrofobico di sudore, sangue, urina ed escrementi, che tuttavia viene filmato senza compiacimento gratuito o manierismo formale. E poi c'è quel lunghissimo dialogo che spezza il silenzio di un'opera quasi muta: i venti minuti di faccia a faccia tra Sands e padre Moran (Liam Cunningham), filmati in due sole inquadrature, che riassumono il senso di una lotta decennale (o il nonsenso, ognuno è libero di decidere). Ben prima di diventare una star, il tedesco-irlandese Fassbender si presta a un tour de force fisico intensivo – con perdita di diciotto chili di peso – e a una performance mimetica davvero straordinaria.
Maximal Interjector
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