Pusher II – Sangue sulle mie mani
Pusher II
Durata
100
Formato
Regista
Tonny (Mads Mikkelsen), uscito dal carcere, non si ricorda più di molte delle persone che prima conosceva a causa di una amnesia. I suoi rapporti familiari sono deteriorati e si rende conto anche di essere padre a sua insaputa, avendo messo incinta una prostituta con cui era andato a letto prima di finire in prigione.
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Dopo i risultati commerciali non proprio esaltanti portati a casa con l'ultracinefilo Bleeder (1999) e con Fear X (2003), Winding Refn, non ancora consacrato come autore a tutto tondo dalla critica, decide di ributtarsi sulla saga che gli aveva dato notorietà e un certo credito presso gli amanti del cinema underground e "sommerso". Il secondo episodio della saga Pusher recupera gli elementi caratterizzanti del primo episodio della serie, ricorrendo anche stavolta a un microcosmo sordido e ultraviolento in cui nessuna efferatezza è risparmiata e i rapporti umani convivono con continui traffici di droga, criminalità e una visione mercificata delle cose, delle persone e delle forze che dominano il mondo. Il regista danese prova ad alzare la posta in gioco giocando sulla perdita di memoria del protagonista, un imponente e sinceramente inquietante Mads Mikkelsen, ma il film, pur sporcandosi molto le mani con un materiale viscido e scomodo, qua e là rimane impantanato nelle dinamiche trite di un cinema di genere ancorato a logiche di sgradevolezza facilmente desumibili. Fortunatamente, però, questo sequel cresce alla distanza e regala un finale notevole che alza il risultato complessivo.
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