La maman et la putain
La maman et la putain
1973
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
209 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Eustache
Attori
Jean-Pierre Léaud
Françoise Lebrun
Bernadette Lafont
Isabelle Weingarten
Jacques Renard
Alexandre (Jean-Pierre Léaud) è disoccupato, arrabbiato e disilluso, bighellona per i caffè e vive a casa di Marie (Bernadette Lafont), sua amante occasionale. Un giorno Alexandre incontra la disinibita infermiera Veronika (Françoise Lebrun) e tra i due scatta la passione. Ben presto prenderà forma un complesso rapporto a tre in cui i sentimenti e le certezze di Alexandre, Marie e Veronika saranno messe prepotentemente in discussione.

Il più celebre film di Jean Eustache (morto suicida nel 1981) è opera esemplare di un autore che cerca di andare oltre gli stilemi della Nouvelle Vague, riprendendone alcune peculiarità (tra cui uno dei suoi attori simbolo, Jean-Pierre Léaud) ma tentando di percorre nuove strade espressive. Il film, inoltre, è una brillante e memorabile testimonianza del post '68 di giovani generazioni smarrite che hanno visto deluse le proprie aspettative e vivono con disagio la loro esistenza tra moti rivoluzionari sopiti e pulsioni borghesi. I tre protagonisti, dunque, si ritrovano a vivere in una sorta di limbo emozionale, fragili e sfrontati, confinati nelle loro stanze e armati esclusivamente delle parole con cui tentano di esorcizzare un'inquietudine esistenziale lacerante. Anche Parigi appare come un luogo crepuscolare, plumbeo e per certi versi ostile, una sorta di prigione da cui è impossibile allontanarsi, seducente e mostruosa al contempo. In questo modo anche gli ambienti diventano espressione visiva di una situazione di stallo permanente con cui frustrazioni, sogni e desideri sono costretti a confrontarsi, evolvendosi o ridimensionandosi. Cinema audace, alieno a qualsiasi moda o compromesso estetico/contenutistico (con tanto di abbozzo di un mènage a trois), di ampio respiro sociologico e valore cinematografico. La durata torrenziale (quasi tre ore e mezza) non è mai un limite di un prodotto anomalo ed estremamente vitale, toccante e al contempo divertente. Il titolo fa riferimento ai due modelli femminili cui l'immaginario maschile spesso e volentieri tende e che Alexandre attribuisce alternativamente a Marie e Veronika.
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