Spostamenti progressivi del piacere
Glissements progressifs du plaisir
1974
Paese
Francia
Generi
Thriller, Grottesco, Erotico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Alain Robbe-Grillet
Attori
Anicée Alvina
Olga Georges-Picot
Michael Lonsdale
Jean Martin
Marianne Eggerickx
Isabelle Huppert
Alice (Anicée Alvina) è sospettata di aver ucciso la sua amica Nora (Olga Georges-Picot), ritrovata nel loro comune appartamento in un lago di sangue e stretta con delle funi a un letto. La scena del crimine è curiosa e bizzarra, tra forbici conficcate, bottiglie spezzate e un'insondabile atmosfera di mistero, inquietante e agghiacciante. Alain Robbe-Grillet firma il suo film più libero e perverso, una specie di rapsodia colma di immagini deliranti, perturbanti ed erotiche nella quale si sprecano le suggestioni e le evocazioni, i momenti profani, iconoclasti e sfacciatamente provocatori, oltre a una serie di fascinazioni mortifere e ammalianti. Un'opera dall'impianto sovversivo e psicotico che, a partire da una detection story mancata, imbastisce un teatro dell'assurdo osceno e simbolico, nel quale dominano lo straniamento, la promiscuità e le unghiate corrosive ai simboli religiosi. Fin dall'inizio, la pellicola è tutta all'insegna della libera associazione, tra rumori, sbattimenti, volti di religiosi, traiettorie di sguardi: ammaliante finché si vuole (o respingente e detestabile, a seconda dei punti di vista) ma anche, in più punti, gratuito e fine a se stesso. Siamo davanti a un esempio di anticinema puro, con tutti gli elementi teorici e di riflessione che ne conseguono (l'ostentazione pornografica di corpi immobili, trattenuti e congelati), ma anche con tutti i limiti del caso. Robbe-Grillet sembra regredire fino al puro stimolo, certificando la morte del cinema: l'arma del delitto, ormai, è solo un potenziale giocattolo, a metà tra parodia e sberleffo. Nel cast anche una giovane e all'epoca semisconosciuta Isabelle Huppert.
Maximal Interjector
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