Il caso Spotlight
Spotlight
2015
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Thriller
Durata
128 min.
Formato
Colore
Regista
Tom McCarthy
Attori
Mark Ruffalo
Michael Keaton
Rachel McAdams
Liev Schreiber
John Slattery
Stanley Tucci
Brian d'Arcy James
Billy Crudup
Len Cariou
Jamey Sheridan
Paul Guilfoyle

2002: a Boston scoppia il caso dei preti pedofili in seguito alle indagini del gruppo Spotlight, un audace team di reporter del Boston Globe. Grazie al lavoro di Michael Rezendes (Mark Ruffalo), Walter Robinson (Michael Keaton), Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Matty Carroll (Brian d'Arcy James), il team Spotlight riesce, non senza difficoltà, a svelare l'insabbiamento che per decine di anni ha protetto i livelli più alti del sistema religioso, legale e amministrativo della città.

Mirabile esempio di cinema civile, ispirato all'indagine compiuta dal Boston Globe che rese noti un numero sconvolgente di casi di pedofilia all'interno della chiesa cattolica di Boston. Opera d'inchiesta secca e diretta, il film di McCarthy guarda a modelli alti come Tutti gli uomini del presidente (1976) e Insider – Dietro la verità (1999) riuscendo a evitare eccessi derivativi, garantendo invece una narrazione sempre brillante e originale, appassionante e intelligente. Il regista e il suo co-sceneggiatore Josh Singer, infatti, usano lo scandalo della pedofilia nella chiesa cattolica di Boston come punto di partenza per descrivere una comunità omertosa e silenziosamente connivente, troppo attenta a salvaguardare il buon nome della città e disposta a chiudere più di un occhio dinnanzi agli orrori nascosti del quotidiano. Così la Curia bostoniana emerge come un vero e proprio clan che esercita il proprio potere occulto grazie a istituzioni subalterne e a cittadini troppo distratti o poco propensi a farsi domande. Ma il film è anche un sentito, commosso e commovente elogio del giornalismo come osservazione lucida e attenta della realtà, come dedizione al proprio lavoro (tanto che delle vite private dei protagonisti non sappiamo quasi nulla, se non grazie a sparuti accenni) e come messa in discussione di se stessi e delle proprie convinzioni. Una regia asciutta al servizio di una sceneggiatura solida, acuta e abile nel valorizzare tutte le potenzialità di un cast corale di lusso e in gran forma: ottime le prove di comprimari come Stanley Tucci, John Slattery e Liev Schreiber, ma a rubare la scena sono gli strepitosi Michael Keaton e Mark Ruffalo. Due premi Oscar: miglior film e miglior sceneggiatura originale.

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