In attesa che il Festival di Cannes prenda il via martedì 14 maggio, ecco il decalogo dei film della kermesse da non perdere per nessun motivo al mondo. All’interno di una selezione ufficiale assolutamente straordinaria e a fronte di un concorso così ricco e interessante, non è stato certo facile selezionare solo dieci titoli… e non sarà certo facile nemmeno per la giuria, capitanata da Alejandro González Iñárritu, assegnare l’ambitissima Palma d’oro.
1) Once Upon a Time in… Hollywood di Quentin Tarantino: il film-evento del festival, anzi dell’anno. A quattro anni da The Hateful Eight, Tarantino raduna un cast stellare (Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Dakota Fanning, Kurt Russell, e molti altri ancora…) per portarci nella Los Angeles del 1969, seguendo le vicende di un attore televisivo e della sua controfigura nel tentativo di entrare nell’industria cinematografica hollywoodiana, sullo sfondo degli omicidi della famiglia Manson. What else? Presentato in concorso.
2) The Lighthouse di Robert Eggers: la medaglia d’argento dei titoli più attesi se la aggiudica il fantasy-horror firmato Robert Eggers, americano (classe 1982), che ha estasiato critica e pubblico con la sua folgorante opera d’esordio, The Witch (2015). Ambientato nel Maine, ai primi del ‘900, il film è girato in bianco e nero in pellicola 35mm, con attrezzature originali degli anni ’30 e ’40. Protagonisti, Robert Pattinson e Willem Dafoe. Hype stellare. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs.
3) Il traditore di Marco Bellocchio: le vicende del boss di Cosa Nostra Tommaso Buscetta, mafioso e, successivamente, collaboratore di giustizia, viste attraverso il cinema autoriale di Bellocchio. Un’occasione unica per mettere in scena gli ambienti malavitosi del nostro Paese con sguardo deformante, onirico e introspettivo, secondo la poetica del regista di Bobbio. Con Pierfrancesco Favino protagonista. Presentato in concorso.
4) The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch: apertura del festival, in concorso, l’ultimo film firmato Jim Jarmusch è un progetto folle e assolutamente stravagante, che mette insieme horror e commedia, con al centro della storia una… apocalisse zombie! Cast all-star (Adam Driver, Bill Murray, Selena Gomez, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Tom Waits, Iggy Pop) per un tapis rouge che si preannuncia già elettrizzante.
5) Mektoub, My Love: Intermezzo di Abdellatif Kechiche: dopo aver presentato Canto Uno alla Mostra del Cinema di Venezia 2017, Kechiche prosegue il suo fluviale racconto sentimentale, straripante di pulsante vitalità, con questo secondo capitolo, Intermezzo, in attesa di vedere (l’anno prossimo?) l’ultimo film della trilogia. La durata monstre di 240 minuti non dovrebbe assolutamente essere un problema. Memore della Palma d’oro ottenuta nel 2013 con La vita di Adele, il regista tunisino sembra voler dire la sua anche nel palmarès di quest’anno…
6) Parasite di Bong Joon-ho: il grande autore sudcoreano torna in Patria con un thriller metafisico, dalle atmosfere morbose e ossessive, ed è subito spasmodica attesa. Presentato in concorso.
7) Dolor y gloria di Pedro Almodóvar: Antonio Banderas, evidente alter ego di Almodóvar, è un regista in declino che riflette con nostalgia sul proprio passato, sulle scelte che hanno condizionato la sua vita, sugli affetti, sul dolore della perdita e sul suo amore incondizionato per il cinema. Nel cast, anche Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Penélope Cruz e Cecilia Roth. Presentato in concorso.
8) Portrait de la jeune fille en feu di Céline Sciamma: dopo i sorprendenti Tomboy (2011) e Diamante nero (2014), la giovane regista e sceneggiatrice francese, classe 1978, torna dietro la macchina da presa con un affascinante dramma ambientato nella Bretagna del XVIII secolo. Che sia la sua definitiva consacrazione autoriale? Presentato in concorso.
9) Matthias & Maxime di Xavier Dolan: “A tale of friendship”. Questa la sinossi ufficiale del film, prodotto, scritto, diretto e interpretato da Xavier Dolan, il quale torna a vivere lo scintillante glamour di Cannes tre anni dopo aver ottenuto il Grand Prix con È solo la fine del mondo.
10) A Hidden Life di Terrence Malick: dopo anni di post-production, è venuto finalmente alla luce uno dei progetti più misteriosi e affascinanti degli ultimi anni. Dramma bellico ambientato durante la Seconda guerra mondiale, il film segna un ritorno alle origini di Terrence Malick, il quale torna a lavorare sulla base di una precisa sceneggiatura. Presentato in concorso.
Davide Dubinelli