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Kirk Douglas: le 10 migliori performance del “duro” di Hollywood
Ci lascia a 103 anni Kirk Douglas: attore che ha ben incarnato la figura del “duro” nella Hollywood dei tempi d’oro. Le sue interpretazioni volitive, frutto di un temperamento sanguigno, gli sono valse tre nomination al Premio Oscar. Nel 1996 viene premiato con l’Oscar alla carriera. Ripercorriamo le tappe fondamentali di questa lunga carriera con le sue 10 migliori performance.

BRAMA DI DI VIVERE (1956) di Vincente Minnelli. Eccellente interpretazione di Kirk Douglas che riesce a calarsi egregiamente nella controversa figura di Vincent van Gogh. Il film che ne esce è un fiammeggiante biopic in grado di indagare il dolore e la sofferenza che sferzano l'animo dell'artista olandese. Nomination a miglior attore protagonista per Kirk Douglas.

ORIZZONTI DI GLORIA (1957) di Stanley Kubrick. Film grandioso e fra le più importanti pellicole antimilitariste americane del ventesimo secolo. Kirk Douglas lega, indelebilmente, il proprio volto a una delle pietre miliari del cinema bellico.



SPARTACUS (1960) di Stanley Kubrick. Ulteriore collaborazione con il noto regista statunitense e ancora un'egregia interpretazione di Kirk Douglas che, in questo peplum ambientato ai tempi dell'antica Roma, riesce a calarsi perfettamente nella parte mettendo in risalto il proprio fisico statuario. Arcinoti i pesanti diverbi sul set tra Kubrick e Douglas. 



L'ASSO NELLA MANICA (1951) di Billy Wilder. Feroce e attuale riflessione sul bisogno di sensazionalismo che la stampa alimenta anche nelle vittime delle tragedie. Formidabile interpretazione di Kirk che veste i panni di Chuck Tatum, spregevole giornalista in eterna ricerca dello scoop.



UOMINI E COBRA (1970) di Joseph L. Mankiewicz. Film che riesce a unire un tasso di intrattenimento di primo livello con interessanti introspezioni psicologiche dei personaggi. Gara di bravura tra tutto il cast, che vede però in Kirk Douglas e Henry Fonda le due punte di diamante. 

SFIDA ALL'O.K. CORRAL (1957) di John Sturges. Film che trova il suo apice nel violentissimo scontro finale: oltre dieci minuti di spari e adrenalina.

ULISSE (1954) di Mario Camerini. Kolossal ad alto budget che rispetta le aspettative grazie a una regia di mestiere. L'Ulisse di Kirk Douglas, sempre atletico e sprezzante del pericolo, calza alla perfezione con il tenore del film.

20000 LEGHE SOTTO I MARI (1954) di Richard Fleischer. Adattamento del romanzo di Jules Verne. Il film spicca per la perfetta commistione tra eccellenza tecnica (primo lungometraggio girato da Disney in CinemaScope) e qualità narrativa elevata.

IL BRUTO E LA BELLA (1952) di Vincente Minnelli. Incredibile e solido esperimento metacinematografico. Memorabili i duetti tra Lana Turner e Douglas, quest'ultimo ricevette la seconda candidatura al Premio Oscar.

IL GRANDE CAMPIONE (1949) di Mark Robson. Dramma a sfondo sportivo in cui il regista si concentra sulla crisi psicologica a cui una disciplina agonistica può condurre: il Midge interpretato da Kirk Douglas (perfetto per il ruolo) è infatti un essere umano prima ancora che un pugile. L'attore si guadagnò una candidatura al Premio Oscar.  

Simone Manciulli

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