Gates of Heaven
Gates of Heaven
1978
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
85 min.
Formato
Colore
Regista
Errol Morris
Un viaggio nello strano mondo di un cimitero californiano dedicato agli animali domestici, a colloquio con le persone che lo popolano: i gestori del campo, gli imbalsamatori e gli “amici” dei defunti. Gates of Heaven segna l'esordio alla regia di uno tra i più affermati documentaristi contemporanei, Errol Morris. L'autore statunitense sin da questo primo lavoro mette a fuoco i canoni estetici che contraddistinguono il suo cinema, ovvero: l'interesse per mondi e personaggi dal vissuto quotidiano ma decisamente poco comuni, una narrazione ritmata in cui il commento del regista è quasi sempre assente per lasciar spazio alle testimonianze dei protagonisti, un impiego importante della colonna sonora e una critica di fondo mai troppo esplicitata ma costantemente presente in filigrana. Provando ad analizzare il cimitero di pets (animali domestici) californiano, Gates of Heaven restituisce l'immagine di un'America docile, umana e nascosta sotto il pesante strato di cinismo e ostilità che i tempi obbligano a indossare. Il Paradiso citato dal titolo riguarda l'aldilà a cui i pets (e ovviamente anche gli esseri umani) sono prossimi, ma anche l'“aldiqua” ricostruito dagli operatori del cimitero che, con il massimo impegno e sforzo, vogliono creare un luogo di pace e serenità. Sfruttando al meglio le interviste rilasciate dai diretti interessati (veri e proprio protagonisti della pellicola), Morris costruisce un documentario solido, incalzante, appassionante e commovente, capace di lasciare il segno e spia di un notevole talento che con gli anni si sarebbe affermato in tutto il mondo.
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