La vita nella città di Vernon, in Florida, è ricca di personaggi buffissimi: questo documentario si ripropone di conoscerli più da vicino, seguendoli nelle loro azioni e lasciandoli parlare di fronte alle macchine da presa. Dopo aver convinto la critica con il suo documentario di esordio Gates of Heaven (1978), Errol Morris torna in cabina di regia per realizzare un lavoro meno impegnativo e più leggero ma non per questo inefficace. Vernon, Florida infatti è una pellicola godibile e gradevole, che racconta i personaggi meno canonici di una città molto cara all'autore con uno stile decisamente frizzante e ammiccante in cui Morris cerca di manipolare la realtà a favore della sua cinepresa, senza però mai forzare le interviste o i commenti dei protagonisti. Il lavoro non ha alcuna mira autoriale e si propone proprio come una sorta di esercizio (anche la breve durata è un indice di tale fatto) che il regista utilizza per consolidare al meglio il proprio tocco e il proprio sguardo critico. Pur non riuscendo a coinvolgere totalmente uno spettatore lontano dal vissuto descritto nel film (al quale i personaggi mostrati potranno sembrare caricaturali e appositamente troppo estremizzati), Morris si conferma un autore interessante e sicuro di sé, come avrà effettivamente modo di mostrare nel corso della sua carriera successiva.