Le donne della mia vita
20th Century Women
Durata
119
Formato
Regista
Santa Barbara, California 1979: il quindicenne Jamie (Lucas Jade Zumann) vive in una grande e bella casa con la madre single Dorothea (Annette Bening), l’aspirante fotografa Abbie (Greta Gerwig) e il meccanico/carpentiere William (Billy Crudup). Una vita caratterizzata anche dalla presenza di Julie (Elle Fanning), bellissima migliore amica che ogni notte s’intrufola di nascosto nella camera del ragazzo.
Scritto e diretto da Mike Mills, già regista del pluripremiato Beginners (2010), Le donne della mia vita è un esempio ideale di cinema che sprizza freschezza e originalità da tutti i pori, seppur affronti un tema scivoloso come il ruolo della donna nel ventesimo secolo. Niente femminismo spicciolo post sessantottino, Mills usa gli occhi di un adolescente inesperto e confuso per veicolare il proprio messaggio: l’assenza della figura maschile, per molti fondamentale, può essere colmata dall’amore, la follia e la consapevolezza delle donne. Donne di differenti età, esperienze e gusti, che rappresentano per il protagonista una via alternativa (e spesso più enigmatica) all’età adulta. Una visione estremamente attuale accompagnata dalla fotografia curatissima di Sean Porter e dalle musiche altrettanto interessanti di scelte da Roger Neill. Peccato per qualche caduta retorica (forse inevitabile) e lungaggine sul finale, ma resta una pellicola di notevole spessore, aperta da un incipit emozionante e capace di stupire per la forza dei personaggi e per una messinscena di buonissima fattura. Da segnalare un’Annette Bening decisamente in parte.
Scritto e diretto da Mike Mills, già regista del pluripremiato Beginners (2010), Le donne della mia vita è un esempio ideale di cinema che sprizza freschezza e originalità da tutti i pori, seppur affronti un tema scivoloso come il ruolo della donna nel ventesimo secolo. Niente femminismo spicciolo post sessantottino, Mills usa gli occhi di un adolescente inesperto e confuso per veicolare il proprio messaggio: l’assenza della figura maschile, per molti fondamentale, può essere colmata dall’amore, la follia e la consapevolezza delle donne. Donne di differenti età, esperienze e gusti, che rappresentano per il protagonista una via alternativa (e spesso più enigmatica) all’età adulta. Una visione estremamente attuale accompagnata dalla fotografia curatissima di Sean Porter e dalle musiche altrettanto interessanti di scelte da Roger Neill. Peccato per qualche caduta retorica (forse inevitabile) e lungaggine sul finale, ma resta una pellicola di notevole spessore, aperta da un incipit emozionante e capace di stupire per la forza dei personaggi e per una messinscena di buonissima fattura. Da segnalare un’Annette Bening decisamente in parte.