L'albero della vita
Raintree Country
Durata
187
Formato
Regista
John (Montgomery Clift), giovane idealista nell'Indiana dell'Ottocento, è teneramente legato a Nell (Eva Marie Saint), però finisce per sposare Susanna (Elizabeth Taylor), affascinante ma mentalmente instabile. Lo scoppio della Guerra di secessione e le ossessioni della donna metteranno a dura prova il loro amore, fino a una tragica conclusione.
Ispirandosi all'omonimo romanzo di Ross Lockridge Jr, Edward Dmytryk ha tratto uno sfarzosissimo melodramma che vorrebbe essere una sorta di Via col vento (Victor Fleming, 1939) rivisitato, in un mix di favola morale, racconto storico e feuilleton sentimentale, con un forte simbolismo e un accento sulla tematica razziale. Il risultato è però un pomposo pasticcio dal minutaggio torrenziale e dai dialoghi a tratti imbarazzanti. Troppo manicheo anche il contrasto tra la tenera Eva Marie Saint e la passionale Liz Taylor, mentre l'abituale fascino di Clift, qui decisamente impacciato, viene meno, soprattutto a causa di un dramma accaduto proprio durante la lavorazione: l'attore ebbe un gravissimo incidente stradale (in cui venne soccorso dalla stessa Taylor) che gli sfigurò parzialmente i lineamenti. Lo si può considerare un'occasione sprecata, ma è semplicemente un film pessimo, insufficiente in ogni sua componente.
Ispirandosi all'omonimo romanzo di Ross Lockridge Jr, Edward Dmytryk ha tratto uno sfarzosissimo melodramma che vorrebbe essere una sorta di Via col vento (Victor Fleming, 1939) rivisitato, in un mix di favola morale, racconto storico e feuilleton sentimentale, con un forte simbolismo e un accento sulla tematica razziale. Il risultato è però un pomposo pasticcio dal minutaggio torrenziale e dai dialoghi a tratti imbarazzanti. Troppo manicheo anche il contrasto tra la tenera Eva Marie Saint e la passionale Liz Taylor, mentre l'abituale fascino di Clift, qui decisamente impacciato, viene meno, soprattutto a causa di un dramma accaduto proprio durante la lavorazione: l'attore ebbe un gravissimo incidente stradale (in cui venne soccorso dalla stessa Taylor) che gli sfigurò parzialmente i lineamenti. Lo si può considerare un'occasione sprecata, ma è semplicemente un film pessimo, insufficiente in ogni sua componente.