All We Imagine as Light
All We Imagine as Light
Durata
110
Formato
Regista
Un’infermiera (Kani Kusruti) riceve un regalo inaspettato che potrebbe cambiare la sua vita. Intanto, la sua compagna di stanza più giovane (Divya Prabha), cerca un luogo appartato in città per poter stare in intimità con il suo ragazzo.
Dopo lo sperimentale A Night of Knowing Nothing (2021), Payal Kapadia firma la sua opera seconda che risulta decisamente più convenzionale del suo esordio. All We Imagine As Light è un prodotto che offre una panoramica anche brutale sulla città di Mumbai, unita ad alcune sequenze fortemente poetiche e accompagnate da una bella colonna sonora. L’impegno è evidente, ma la resa è piuttosto modesta, soprattutto a causa di una messinscena troppo scolastica e priva di grandi guizzi. Spunti di riflessione non mancano, così come funziona la rappresentazione dei personaggi in scena, ma non c’è abbastanza coinvolgimento emotivo ed è un film che si rischia di dimenticare davvero in fretta. Curiosità: All We Imagine As Light è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, fatto che per il cinema indiano non succedeva addirittura da trent’anni, dai tempi di Swaham di Shaji N. Karun. Il film ha inoltre vinto un generoso Gran Premio della Giuria.
Dopo lo sperimentale A Night of Knowing Nothing (2021), Payal Kapadia firma la sua opera seconda che risulta decisamente più convenzionale del suo esordio. All We Imagine As Light è un prodotto che offre una panoramica anche brutale sulla città di Mumbai, unita ad alcune sequenze fortemente poetiche e accompagnate da una bella colonna sonora. L’impegno è evidente, ma la resa è piuttosto modesta, soprattutto a causa di una messinscena troppo scolastica e priva di grandi guizzi. Spunti di riflessione non mancano, così come funziona la rappresentazione dei personaggi in scena, ma non c’è abbastanza coinvolgimento emotivo ed è un film che si rischia di dimenticare davvero in fretta. Curiosità: All We Imagine As Light è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, fatto che per il cinema indiano non succedeva addirittura da trent’anni, dai tempi di Swaham di Shaji N. Karun. Il film ha inoltre vinto un generoso Gran Premio della Giuria.