Gli amanti passeggeri
Los amantes pasajeros
Durata
90
Formato
Regista
Decollato da un aeroporto spagnolo in direzione Città del Messico, un aereo di linea della fantomatica compagnia Peninsula, a causa di un malfunzionamento del carrello, è costretto a girare in tondo sul cielo di Toledo, in attesa di trovare una pista libera su cui compiere un atterraggio di emergenza. Gli stralunati passeggeri della business class, costretti a una convivenza forzata pronta a esplodere nel panico, si lasciano andare a piccanti confidenze e a stravaganti passatempi erotici, perdendo ogni tipo di inibizione.
Il ritorno a quel gazpacho “sbagliato” di generi (1/3 provocazione dissacratoria, 1/3 comicità grottesca, 1/3 trasgressione sessuale) di cui era stato il re indiscusso nei gloriosi anni '80 non ha certo giovato all'ex enfant prodige di Calzada de Calatrava: il messaggio di disinibizione sessuale, incentrato parossisticamente sull'omosessualità (latente o esplicita), scivola dall'(auto)ironia verso una connotazione fastidiosamente volgare, risultando talvolta stucchevole e la sceneggiatura, costretta a fare lo slalom tra fugaci amplessi e sapide fellatio, perde quota più di una volta. Le stoccate efficaci ai danni delle istituzioni militari, del potere politico, della religione cattolica e delle suggestioni soprannaturali non mancano ma, così come le provocazioni irriverenti (alcool, droghe, bondage, dominazione sessuale), risultano opache e anacronistiche. Da segnalare, comunque, il bizzarro spettacolo musicale inscenato dai tre steward (tra cui spicca il bravissimo Javier Cámara) sulle note di I'm So Excited, e il selvaggio rapporto sessuale in classe turistica tra la sensitiva alla sua prima esperienza e il giovane mulatto sotto sedativi.
Il ritorno a quel gazpacho “sbagliato” di generi (1/3 provocazione dissacratoria, 1/3 comicità grottesca, 1/3 trasgressione sessuale) di cui era stato il re indiscusso nei gloriosi anni '80 non ha certo giovato all'ex enfant prodige di Calzada de Calatrava: il messaggio di disinibizione sessuale, incentrato parossisticamente sull'omosessualità (latente o esplicita), scivola dall'(auto)ironia verso una connotazione fastidiosamente volgare, risultando talvolta stucchevole e la sceneggiatura, costretta a fare lo slalom tra fugaci amplessi e sapide fellatio, perde quota più di una volta. Le stoccate efficaci ai danni delle istituzioni militari, del potere politico, della religione cattolica e delle suggestioni soprannaturali non mancano ma, così come le provocazioni irriverenti (alcool, droghe, bondage, dominazione sessuale), risultano opache e anacronistiche. Da segnalare, comunque, il bizzarro spettacolo musicale inscenato dai tre steward (tra cui spicca il bravissimo Javier Cámara) sulle note di I'm So Excited, e il selvaggio rapporto sessuale in classe turistica tra la sensitiva alla sua prima esperienza e il giovane mulatto sotto sedativi.